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Il battesimo di Gesù: con lo Spirito Santo una nuova vita

L’acqua è sempre stato un elemento fondamentale per la vita dell’intero genere umano, lo testimoniano le prime civiltà che costruivano i loro insediamenti proprio vicino ad una fonte d’acqua, fosse il mare, un fiume o addirittura un piccolo lago.

Il battesimo per immersione era  una pratica religiosa molto antica e ricca di significati, presente in diverse tradizioni cristiane e l’acqua, era fin dai tempi antichi  associata alla purificazione e al lavaggio dai peccati.

E così farà Giovanni Battista che si servirà dell’acqua per battezzare, e chi andava si immergeva nelle acque del Giordano, e vedeva in quel gesto un qualcosa che oltre a perdonare i propri peccati, rimetteva a posto le coscienze ed era un modo per cambiare il proprio modo di vivere.

Il fiume Giordano era un luogo di grande significato religioso per gli ebrei. Qui, secondo un’antica tradizione, gli israeliti erano passati per entrare nella Terra Promessa.

Il battesimo di Giovanni era un invito al popolo a convertirsi a una nuova vita, in preparazione all’arrivo, tanto atteso  del Messia. Era soprattutto, in definitiva, un segno visibile di un cambiamento interiore.

Tutti quanti credevano infatti che Giovanni fosse il Messia tanto atteso dal popolo di Israele. Egli battezzava con acqua, ma, sarà lo stesso Giovanni ad affermare che ci sarà qualcuno più forte, che vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.

Gesù Cristo giunto all’età di trent’anni, prima di andare nel deserto e passare quaranta giorni e quaranta notti continue in perfetto digiuno, si recherà sulla riva del fiume Giordano per farsi  battezzare come tutti gli altri, eppure  Gesù Cristo non aveva bisogno del Battesimo, perché non aveva peccato.

Ma, Giovanni Battista, quando vedrà giungere anche Gesù dirà: “Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?”. Ed egli  comprenderà in quel momento, che proprio la presenza di Gesù, trasformerà grazie allo Spirito Santo, la stessa potenza purificatrice dell’acqua e da quell’istante con il battesimo ci sarà veramente la rinascita dell’uomo.

Gesù arrivando al fiume Giordano, ha voluto anch’egli fare come tutti gli altri, ma, quando egli si immergerà nell’acqua, accadrà qualcosa di unico e meraviglioso, come scritto nei Vangeli e si sentirà la voce di Dio  che annuncia all’umanità: “Questi è il mio figlio prediletto nel quale mi sono compiaciuto …”. E da quel momento si aprirono i cieli ed apparve lo Spirito di Dio, scendere come colomba: ecco, che appare lo Spirito Santo.

Al momento del battesimo, si manifesta  chiaramente la Trinità divina: il Padre che proclama Gesù come suo Figlio prediletto, lo Spirito Santo che scende su di lui sotto forma di colomba. Tutto questo rivela la natura divina di Gesù e il suo stretto legame con il Padre e lo Spirito Santo.

Il battesimo segna l’inizio pubblico della missione di Gesù. È il momento in cui egli è il Messia promesso, colui che inaugurerà un nuovo regno, fondato sull’amore e sulla giustizia.

Nel lontano passato i  Padri della Chiesa dicevano che Gesù scendendo nelle acque del Giordano, aveva idealmente santificato le acque di tutti i Battisteri; dal più semplice al più moderno.

Se ci pensiamo un attimo, avviene la stessa cosa quando il sacerdote battezza un neonato e lo fa nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, è l’inizio della vita cristiana per ogni bambino o bambina che viene al mondo.

Già nel 300, il 6 gennaio la Chiesa d’Oriente celebrava l’Epifania e il Battesimo di Gesù, mentre nella Chiesa d’Occidente di questa festa se ne parlava nella Liturgia delle Ore. Dopo il Concilio Vaticano II, con la riforma liturgica del 1969, la festa fu fissata la domenica dopo l’Epifania.

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