Quante volte abbiamo ascoltato racconti o testimonianze di miracoli, eventi straordinari che hanno riguardato persone, uomini e donne di qualsiasi condizione sociale. Verrebbe naturale chiedersi cosa sia un miracolo e quando esso si può definire tale. Se torniamo indietro nel tempo, dobbiamo ricordare che l’essere umano si è sempre rivolto alle varie divinità, a seconda del proprio pensiero e credo, chiedendo un intervento provvidenziale, quasi un’invocazione d’aiuto. E questo aiuto era maggiormente richiesto quando si trattava di curare una malattia e la relativa guarigione. Così si alzavano gli occhi al cielo, implorando la presenza divina per far sì che tutte le cose avessero un aspetto normale.
Quando si parla di miracoli, si pensa esclusivamente a quelli che investono e coinvolgono soprattutto ed essenzialmente la salute del corpo. Ma, per miracolo che cosa dobbiamo intendere? Non è facile rispondere a questa domanda, e qui non si tratta di essere credente o non credente. Tutti leggiamo di miracoli avvenuti o che avvengono, c’è da chiedersi inoltre come devono essere classificati, e se riguardano la presenza del divino o di qualcosa di soprannaturale. C’è da dire che il miracolo indica qualcosa fuori dell’ordinario che rimanda ad una sfera di possibilità e di attività che oltre passano quanto l’uomo è abituato a conoscere e sperimentare nella vita quotidiana. Nella “Summa Theologiae” scritta nel 1265 da S. Tommaso d’Aquino (1224-1274) egli definisce miracolo: “…ciò che è fatto da Dio fuori dell’ordine della natura”. Si considera quindi un miracolo un fatto che supera le forze della natura, che può essere operato da Dio per intercessione di un servo di Dio e di un beato.
A Lourdes, dove la Vergine apparve l’11 febbraio del 1858, e solamente il 18 gennaio del 1862, la Chiesa ha riconosciuto ufficialmente quanto raccontato da Bernadette Soubirous (1844-1879), sono milioni i pellegrini e devoti che ogni anno si recano in quel santuario mariano, chiedendo la guarigione dalle malattie, per molti malati è un viaggio della speranza. Nonostante la numerosa presenza di tanti malati, c’è da aggiungere che soltanto settanta miracoli sono stati riconosciuti dalla Chiesa, un numero talmente piccolo ed esiguo. Proprio a Lourdes, c’è un ufficio medico specializzato che ha il compito di esaminare le presunte guarigioni miracolose che avvengono.
Questo ufficio: “il Bureau des Constatations Medicales de Lourdes” composto da medici di diverse specializzazioni, credenti e non, svolge un’analisi approfondita di ogni caso, esaminando la documentazione medica, intervistando i pazienti e i loro medici, valutando la natura e l’entità della guarigione. Se l’aspetto medico non esclude la possibilità di un intervento divino, il caso viene sottoposto a un esame teologico per valutarne il significato religioso, poi la decisione finale spetta alla Chiesa, che, attraverso la Congregazione delle Cause dei Santi, valuta se la guarigione possa essere attribuita a un intervento miracoloso.
Sono tante le considerazioni e le riflessioni su questo argomento, dobbiamo credere ai miracoli, ed esistono e si verificano ancora oggi i miracoli, quelli che riguardano la salute del corpo? La scienza tende a essere scettica nei confronti di eventi che non possono essere verificati e replicati in laboratorio. I miracoli, per loro natura, sono eventi unici e irripetibili, quindi difficilmente possono essere sottoposti a un rigoroso esame scientifico. La scienza non ha tutte le risposte. Ci sono ancora molti fenomeni naturali che non sono completamente compresi. Tuttavia, gli scienziati continuano a cercare spiegazioni razionali per tutto ciò che osservano.
E qui siamo chiamati ad appellarci alla fede, infatti per chi ha una fede autentica e vissuta ogni giorno, i miracoli sono esistiti, basti pensare a quelli operati da Gesù, come raccontato nei Vangeli, e si verificano ancora oggi. Non dobbiamo limitarci a credere in un miracolo quando parliamo di guarigione da qualcosa che la scienza medica non può spiegare, ma anche le conversioni, che avvengono non solo nei santuari, o il ritorno a Dio, possono essere in alcuni casi, considerati dei veri miracoli.
In definitiva per credere, non abbiamo bisogno dei miracoli, Gesù non è venuto per fare i miracoli, ma con la sua morte e resurrezione ha dato una prova concreta del suo amore incondizionato verso tutti gli uomini.