Le sfide che attendono i giovani in questo periodo storico sono molteplici. Una tra le più importanti è rappresentata dai cambiamenti climatici. Per gli under 35 di tutto il mondo e, in particolare per i giovani cattolici, questo tema e i suoi effetti, costituiscono un elemento di primaria importanza. Accanto a ciò però, si innestano altre tematiche molto forti, come ad esempio l’incremento delle disuguaglianze a livello globale a cui, la politica nella sua interezza, non riesce a trovare soluzioni adeguate, neanche all’interno dei singoli Paesi. Il fenomeno della globalizzazione, nelle sue diverse declinazioni, non ha consentito un’equa distribuzione della ricchezza e, l’attenzione delle giovani generazioni, seppur con alcune diversità di vedute, va nella direzione di ridurre la crescente forbice sociale e, di conseguenza, le disuguaglianze. Ovviamente, in correlazione a ciò, c’è la questione migratoria e del riemergere di una situazione internazionale di crescente conflittualità, definita dal Santo Padre “Terza guerra mondiale a pezzi”. L’insieme di queste tematiche ci fa percepire diversamente il nostro futuro e la sicurezza verso il domani, sia dal punto di vista personale che sociale.
Le Acli, in questo contesto, svolgono da sempre due ruoli: uno formativo, concentrato sugli aspetti di tutela e promozione dei diritti dei lavoratori, esercitati attraverso la scuola di formazione professionale dell’Enaip, all’interno dei luoghi di lavoro e sul fronte delle politiche attive dello stesso, supportandone la ricerca nella cosiddetta “fascia grigia”, sempre più in difficoltà a trovare un’occupazione che la soddisfi. Riflettiamo poi sui cambiamenti in atto dal punto di vista sociale, politico e, alcune volte, rivendicativo in ossequio ai principi del cristianesimo sociale più avanzato, il quale mette sempre la persona e la sua tutela al centro dell’azione. L’azione sociale pertanto, ad ogni livello, assume una valenza importantissima.
Ai giovani di oggi vorrei dire che, pur partendo da un sentimento di ingiustizia per la mancanza di opportunità che, in alcuni casi, stiamo vivendo, se declinato in maniera positiva, può nascere un cambiamento dal basso, in grado di incidere in maniera determinante sulla vita delle persone e delle comunità, partendo dal Terzo Settore e dal mondo del volontariato, valorizzando il bene comune e la dimensione proattiva nella sua valenza positiva.