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Chiusura centrale di Chernobyl: la fine di un’epoca

Foto di Kilian Karger su Unsplash

Sono trascorsi decenni dal giorno in cui è stato spento definitivamente l’ultimo reattore attivo della centrale nucleare di Chernobyl. L’evento, a quel tempo, è stato trasmesso in diretta con una cerimonia apposita voluta dall’allora presidente ucraino Leonid Kuchma. A quel tempo, erano ormai trascorsi anni dal 26 aprile del 1986, giorno in cui, durante un’esercitazione, era esploso il reattore numero quattro della centrale, causando un grave incidente nucleare, il quale ha provocato vittime, causato danni all’ambiente circostante e molte conseguenze indirette nei decenni successivi. Dal punto di vista civile, la chiusura definitiva di quella centrale, ha fatto segnare la fine di un’epoca ma invece, dal punto di vista strategico, dopo l’incidente e fino al 1999, ha dimostrato che, l’affidamento in moto responsabile di quello che era stato un impianto progettato anche per produrre materiale nucleare per l’allora arsenale militare sovietico a personale civile, ha permesso di produrre per diversi anni un’energia nucleare di pace, con serietà e responsabilità.

Ciò significa che, con la forza del bene e la determinazione, la volontà dell’uomo, se guidata da sani principi, può tramutare in uno strumento di pace anche qualcosa che, in passato, come la centrale di Chernobyl, non lo era. Questa è una lezione di comportamento responsabile che, anche e soprattutto nel delicato momento storico che stiamo vivendo, dobbiamo fare nostra. Tale esperienza quindi, dopo averci insegnato a gestire le conseguenze di un incidente nucleare, ci ha fatto capire quale deve essere l’uso corretto e di pace dell’energia nucleare, convertendo possibili strumenti di morte in possibilità concrete di sviluppo e di energia di pace. Auspico quindi che, in futuro, sulla base di questa esperienza storica, si possa tornare ad un disarmo nucleare effettivo, attraverso il buon esempio dei leader delle grandi potenze i quali, senza se e senza ma, devono mettere in campo ogni azione necessaria per creare un’energia di pace e, di conseguenza, per perseguire seguire la fraternità 360 ° attraverso buoni rapporti internazionali improntati al dialogo e alla diplomazia.

Giuseppe Rotunno: