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Le bugie sulla cannabis light

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Pochi giorni fa, in Parlamento, si è riaperto il capitolo sulla legalizzazione della cannabis light. Da sottolineare anche con un certo scompiglio a causa dell'emendamento al dl Milleproroghe con il quale M5s, Pd, Leu e +Europa chiedevano, attraverso la proposta di modifica dell'articolo 34,l di aggiungere “i prodotti e i preparati contenenti cannabidiolo (Cbd) il cui contenuto di tetraidrocannabinolo (THC) non sia superiore allo 0,5 per cento per qualsiasi uso derivanti da inflorescenze fresche ed essiccate e oli” tra quelli che si possono ottenere dalla coltivazione e trasformazione della canapa ed essere immessi in commercio. Emendamento che è stato dichiarato illegale dalle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio della Camera, in quanto “non strettamente attinente alla materia”. 

L'intervista

Ma se da un lato troviamo chi si preoccupa solo della legalizzazione della cannabis light, dall'altra ci sono persone che magari si chiedono quali effetti possa avere sulla salute l'utilizzo di queste droghe. Interris.it ne ha parlato con il dottore Daniele Prucher, chimico ed esperto in analisi tossologiche forensi

Dottor Prucher, che effetti hanno le droghe sul sistema nervoso di chi le assume?
“Inibiscono i neuroni, li spengono. Soprattutto in fase adolescenziale, il cervello elimina i neuroni che non vengono usati e si perdono. Quindi anche in età adulta, si hanno dei problemi di tipo cognitivo. Ci sono delle ricerche che hanno messo a confronto dei ragazzi dai tredici ai quindici anni. Chi ha assunto cannabis anche solo per un paio di volte, ha il quoziente intellettivo più basso rispetto a chi non ne ha mai fatto uso. C'è un effetto. lo dimostra il fatto che si dimostra un aumento delle patologie di tipo psichiatrico, sopratutto bipolare, quando si arriva all'età adulta. 

Che differenza c'è tra droghe leggere e pesanti?
“Parlare di differenze tra droghe leggere e pesanti è una circonvenzione di incapaci. Tutte hanno effetti sul sistema nervoso centrale, chi agisce in un modo e chi in un altro, però tutte hanno un effetto che non scompare anche se si smette di consumarle. In Italia, ma anche all'estero, negli ultimi venti anni, si sta cercando di far passare il concetto che la cannabis sia paragonabile a una bibita gassata, lo dimostra il fatto che si definisce light, ossia con un valore di Thc inferiore allo 0,6%. Se si guardano i report dello Stato del Colorado, dove la cannabis light è stata legalizzata, emerge come siano aumentati gli accessi al pronto soccorso, soprattuto in età adolescenziale, dai 12 anni in poi. Sono aumentati anche interventi di pronto soccorso legati a bambini molto piccoli che hanno trovato in casa confezioni di prodotti a base di cannabis e se le sono mangiate. Il Centenial Institute della Colorado Christian University nel 2019 ha pubblicato un report dal titolo 'Economic and social cost of legalization of marijuana' dal quale emerge che per ogni dollaro ricevuto in tasse dalla commercializzazione della cannabis, lo Stato deve sostenere 4-5 dollari di spesa in costi socali, legati a mancanza dal lavoro, incidenti stradali, costi sanitari e, sopratutto, costi di tipo legale”. 

Quindi la cannabis light non è così innocua come si vuole far credere?
“Assolutamente no. Faccia questo ragionamento: chi si fa uno spinello con 100 milligrammi di prodotto a base cannabis, che sia marijuana o hashish, contenente lo 0,5% di Thc. Se si fanno due conti, si scopre che la persona ha nel sangue una concentrazione di Thc pari a 100 nanogrammi su millilitro. Questo significa che siamo abbondantemente sopra a quello che è considerato tossico per l'inabilità alla guida. In poche parole, la cosa non è univoca in tutta Europa, si sta prendendo la strada di definire una quantità massima di Thc di un nanogrammo su millilitro. Abbiamo visto prima che con uno spinello, nel sangue la concentrazione di Thc è pari a 100 nanogrammi su millilitro. Si capisce chiaramente che questa situazione non è così innocua come si vuole far credere”. 

Ma allora, perché si sta spingendo tanto per legalizzare queste sostanze?
“C'è un grande discorso economico dietro. Light è una parola che attrae molto il cittadino. Si pensa che tutto ciò che sia light faccia bene alla salute. Accostare la parola light alla cannabis è quasi come voler dire 'tanto non fa nulla'. Questo è pericolosissimo per quanto riguarda gli adolescenti perché la considerano molto innocua”. 

Come fare per far capire ai giovani che le droghe provocano danni irreversibili?
“Si dovrebbe fare molta prevenzione, anche nelle scuole. Io sto facendo degli incontri con gle prime classi degli istituti superiori dell'Itis Galieo Galilei di Arezzo, all'Istituto Santa Marta di Firenze, e all'Istituto Omnicomprensivo Guido Marcelli di Foiano della Chiana. Con gli studenti parlo della pericolosità delle droghe e dell'abuso di alcol. Cerco di comunicare con loro in maniera molto semplie”. 

Cosa ne pensa dell'intenzione del Parlamento di voler legalizzare la cannabis light?
“Lo ripeto. E' solo un discorso economico. Basta andare su internet e controllare quante aziende ci sono dietro la produzione di prodotti a base di cannabis light. Gli interessi economici sono enormi”. 

Manuela Petrini: