Tragedia immane in Brasile dove il coronavirus sta mietendo migliaia di vittime tra gli indigeni dell’Amazzonia. Manaus, la città più popolosa di Amazonas (Stato brasiliano) e di tutta l’Amazzonia con oltre 2,1 milioni di abitanti, registra al momento 1.664 contagi ufficiali, dei quali 166 mortali. Il sindaco di Manaus, Arthur Virgilio Neto, ha annunciato tra le lacrime, l’avvio dello scavo di alcune fosse comuni per far fronte all’aumento di decessi. Manaus, ha detto, “non sta vivendo un’emergenza ma una calamità naturale”.
Collasso
Anche i pochi posti di terapia intensiva della città sono ormai al completo. “Siamo al collasso, i medici devono scegliere chi salvare in base all’età, siamo alla barbarie”, ha detto Virgilio, che ha lanciato un appello al governo di Brasilia. “L’Amazzonia ha bisogno di aiuto, abbiamo bisogno di volontari, medici, infermieri e apparecchiature mediche”, ha detto. Virgilio – scrive Ansa – ha anche criticato il presidente della Repubblica carioca, Jair Bolsonaro, per aver partecipato alla manifestazione di domenica scorsa a favore della dittatura militare. “Mio padre era senatore e venne deposto dai golpisti, credo che sia stata una pessima scelta quella di Bolsonaro. Ha riaperto una ferita”, ha aggiunto Virgilio. Il presidente Jair Bolsonaro, è intervenuto a una manifestazione organizzata di fronte al Comando generale dell’esercito a Brasilia, in occasione della festa delle Forze armate; un appoggio ai suoi supporters inneggianti la chiusura del Parlamento e un golpe militare.