Nel giro di poco meno di due ore, si è abbattuta su Palermo una quantità di pioggia pari a quella che, normalmente cade nel corso di un anno. Le strade sembrano fiumi in piena. Alcuni alberi sono caduti. In alcune zone del capoluogo siciliano manca l’energia elettrica. Il Comune di Palermo lamenta il mancato allarme da parte delle autorità preposte.
Due persone sono morte, forse marito e moglie, annegate in un sottopasso in via Leonardo, intrappolate nella loro auto, sommersa dalla pioggia. Sono ora sul posto i sommozzatori dei Vigili del fuoco per recuperare i loro corpi.
Ricoverati in ospedale per ipotermia, due bambini, il più piccolo di 9 mesi. I piccoli sono rimasti intrappolati in auto, insieme ai loro genitori, nel sottopasso di viale della Regione, all’altezza di via Sardegna.
Immagini drammatiche di automobilisti che intrappolati nelle loro auto, cercano di mettersi salvo a nuoto. Le forze dell’ordine per dare loro soccorso hanno prelevato coperte e teli termici dagli ospedali.
Nella città rimbombano i suoni delle sirene dei mezzi dei vigili del fuoco.
Il meteorologo di 3bmeteo.com, Edoardo Ferrara, spiega che si è trattato di : “accumuli giornalieri assolutamente storici per il mese di luglio, solitamente il più stabile dell’anno”, che hanno anche fatto “crollare la temperatura sotto i 20 gradi centigradi”. “È stato un violento temporale cosiddetto “autorigenerante” – continua l’esperto – ovvero di un temporale che, anziché transitare rapidamente, si continuava ad alimentare in loco, scaricando impressionanti accumuli di pioggia sempre sulle stesse zone. Ha preso vita grazie al passaggio di una modesta, ma insidiosa, saccatura atlantica sulla Sicilia, responsabile tra l’altro dei forti temporali anche tra messinese e catanese, e ha trovato energia anche grazie alla presenza di aria calda e umida al suolo”.
Il Presidente della Regione Siciliana esprime dolore e rabbia e il suo profondo cordoglio alle famiglie delle vittime innocenti di Palermo. Aggiunge che: «Tragedie come queste debbono farci riflettere sulla necessità di adottare nuove e urgenti strategie di prevenzione e di pianificazione del territorio, specie in quelli devastati da speculazioni selvagge. Ce lo impone il mutamento climatico e la responsabilità del ruolo di chi amministra”.
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