Viminale: passeggiate con i figli se necessarie, regole non cambiano. Fontana attacca: “circolare del ministero è errore psicologico”

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“La gravità del fatto in sé per sé è psicologico, al di là del fatto che si faccia o meno la passeggiata con il proprio bambino, è la dimostrazione che si stanno alzando le difese, che si sta mollando la presa, che la gente deve illudersi che stia finendo tutto. Questo è l’effetto più sbagliato”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, parlando della circolare del Viminale nell’ambito dell’emergenza coronavirus.

Fontana, oggi troppo movimento in giro

“Ora sto andando al lavoro, vedo che sulle strade ci sono molte più macchine rispetto al solito. Bisogna capire che non è uno scherzo, bisogna capire che se vogliamo vivere sereni e lontani da questo virus bisogna fare questi sacrifici” ha concluso Fontana.

Bisogna mandare messaggi chiari

«É una follia, un atto gravissimo». Così l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera, riferendosi sempre alla circolare. «Abbiamo bisogno di mandare messaggi precisi e forti, ora stiamo vedendo un leggerissimo allentamento della pressione nei pronto soccorso, bisogna dare un messaggio come questo che rischia di essere devastante, se questo però arriva dagli organi del governo è un atto irresponsabile” chiosa Gallera.

In Campania rimane in vigore l’ordinanza regionale

“É assolutamente vietato uscire a passeggio o andare a fare jogging – insiste il governatore della Campania, De Luca – qui rimane in vigore l’ordinanza regionale, derivata da motivi di tutela sanitaria, la cui competenza è esclusivamente regionale”.

Il Viminale chiarisce

Intanto con una nota il Viminale non ritratta ma chiarisce «Le regole sugli spostamenti non cambiano. La circolare del ministero dell’Interno del 31 marzo si è limitata a chiarire alcuni aspetti interpretativi sulla base di richieste pervenute al Viminale. In particolare, è stato specificato che la possibilità di uscire con i figli minori è consentita a un solo genitore per camminare purché questo avvenga in prossimità della propria abitazione e in occasione di spostamenti motivati da situazioni di necessità o di salute».

Rossella Avella: