Si terrà nel 2022 il prossimo Sinodo dei Vescovi. Il tema? Chiesa e Sinodalità. Lo ha annunciato il segretario generale del Sinodo, il cardinale Lorenzo Baldisseri. La collegialità è la dimensione essenziale della Chiesa Universale, come ricorda lo stesso Papa Francesco: “Qui il Sinodo dei vescovi, rappresentando l’episcopato cattolico diventa espressione della collegialità episcopale all’interno di una Chiesa tutta sinodale”.
Perché un Sinodo sulla sinodalità?
Perché un’Assemblea dei vescovi sulla Chiesa Sinodale? Il Pontefice non ha mai fatto mistero di considerare la sinodalità come parte essenziale della stessa Chiesa. La parola deriva dal greco σύν (con) e ὁδός (via), e significa “cammino fatto insieme”. Per Papa Francesco una riflessione sulla via percorsa dal Popolo di Dio è non solo attuale, ma anche necessaria. Il Pontefice lo ha ricordato 5 anni fa, in occasione del 50.mo anniversario dell’istituzione del Sinodo dei vescovi, pronunciando queste parole: “Quello che il Signore ci chiede, in un certo senso, è già tutto contenuto nella parola Sinodo. Camminare insieme – laici, pastori, vescovo di Roma – è un concetto facile da esprimere a parole, ma non così facile da mettere in pratica”. La sinodalità è vista, dunque, come il modus operandi della Chiesa stessa, che è tale perché cammina insieme.
La piramide capovolta
Nel discorso sopraccitato, Papa Francesco ricorda l’immagine della Chiesa come una piramide capovolta, con il vertice che si trova alla base. In questo senso, il Pontefice sottolinea come l’idea di gerarchia mondana sia depurata in seno alla Chiesa stessa: “Nella Chiesa è necessario che qualcuno ‘si abbassi’ per mettersi al servizio dei fratelli lungo il cammino. Gesù ha costituito la Chiesa ponendo al suo vertice il Collegio apostolico, nel quale l’apostolo Pietro è la roccia” ricorda. In questo senso, il Sinodo è l’espressione più compiuta di una Comunità che sa uscire, delegando a ciascuna realtà la stessa missione che Cristo ha affidato ai suoi Apostoli.