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Twitter stringe sulle fake news e punta il dito contro Trump: ecco perché

La nuova politica del social media cinguettante nasce dalla presa di posizione delle istituzioni ma anche della pubblica opinione occidentale circa la circolazione della fakenews

Synthetic and Manipulated Media policy: la nuova linea stringente di Twitter che interviene sui contenuti ritenuti falsi, manipolati e non rispondenti alla realtà. L’anali riguarda ovviamente anche le foto, oltre ai video, e altri contenuti “condivisi ingannevolmente“. E tra questi rientra secondo il social media anche il video, pubblicato dal Presidente Usa Trump, che immortala uno dei suoi papabili aversari nella corsa alla Casa Bianca, Joe Biden. Quest’ultimo sembrerebbe supportare Trump, ma per Twitter il video è “manipolato”.

Come funziona la policy

La nuova politica del social media cinguettante nasce dalla presa di posizione delle istituzioni ma anche della pubblica opinione occidentale circa la circolazione della fakenews sul web e sui social, che hanno profonde ripercussioni sugli animi e sulla scelta degli elettori, come il caso di Cambridge Analitytica ci ricorda. Twitter quindi comincia a passare in rassegna tutte le foto e video che possono contenere informazioni che distorcono la realtà. Marchia in questo modo, o addirittura rimuove, tutti quei post “suscettibili di avere un impatto sulla sicurezza pubblica o causare gravi danni”, inclusi i cosiddetti deepfake e altri contenuti che siano stati modificati in modo da trarre in inganno. Le regole potrebbero spingersi al punto di sospendere dalla piattaforma i recidivi.

La vicenda

Sotto al video retwittato da Trump, appare un’etichetta che lo designa come “manipulated media”. Il contenuto, condiviso dal social media director della Casa Bianca, Dan Scavino, era stato rilanciato dal presidente domenica 8 marzo e ritraeva Joe Biden atto in un “endorsement”. Nella versione italiana quell’etichetta è scomparsa perché evidentemente al momento la policy è limitata agli Stati Uniti. Ma, in ogni caso, la sicurezza dei conenuti sulle piattaforme social, ormai presidi di massa dove si formano o si sedimentano dei preconcetti, è essenziale in una società in irrefrenabile movimento. Il caos, la velocità, non devono far perdere di vista i capisaldi di quaslivoglia buona informazione.

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