Ieri l’incontro con i sindacati, oggi è la volta di Confcommercio e Abi. Agli Stati generali dell’economia è il giorno di artigiani, commercianti e piccole imprese: forte le preoccupazione per la crisi, denunciano il rischio di un milione di posti di lavoro che potrebbero andare persi. Il premier Conte li invita a partecipare, a dire la loro sul piano di rilancio del Paese, un documento che comprende quasi 200 progetti concreti. Le risorse europee stanno arrivando, avvisa il Presidente del Consiglio, serviranno a finanziare investimenti per costruire una nuova normalità per la crescita dell’Italia: “Noi vogliamo un’Italia più digitale, siamo convinti che sia la strada per renderla anche più equa” dice Conte che poi aggiunge: “Occorre incentivare i pagamenti digitali senza penalizzare nessuno. “L’economia sommersa è un ostacolo alla modernizzazione del Paese”.
Il dibattito politico
Ma se gli Stati generali dell’economia proseguono tra incontri e scambi di opinioni piuttosto cordiali, il dibattito politico tra maggioranza e opposizione assume toni ben più vivaci. Due i temi caldi del giorno: le misure economiche da decidere il prima possibile per fermare l’avanzata della crisi e le polemiche seguite all’inchiesta giornalistica sui presunti finanziamenti al Movimento Cinque Stelle da parte del governo venezuelano.
La politica discute, la crisi economica avanza
Dalla maggioranza, il Movimento Cinque Stelle con Luigi Di Maio punta l’attenzione sulla riforma del fisco: bisogna abbassare le tasse e no deciso alla patrimoniale. Il Pd con il segretario Zingaretti chiede concretezza e si dice soddisfatto per la decisione di ieri sul prolungamento della cassa integrazione. Renzi, Italia Viva, commenta: giudicheremo l’andamento degli Stati generali dai risultati che produrrà e Fratoianni, Leu, chiede di rendere subito efficaci le misure di sostegno.
L’opposizione con Salvini, Lega, ribadisce la disponibilità al confronto con il governo in Parlamento: pronti a ribadire le proposte su infrastrutture, giustizia e fisco. Da Forza Italia, Tajani fa notare che un governo che chiede collaborazione poi non può bocciare ogni proposta e chiudere il dibattito con i voti di fiducia. Meloni, Fratelli d’Italia, aggiunge: Conte invece di invitarci, legga gli emendamenti già presentati in aula.
Il caso Venezuela
La notizia che riguarda presunte somme di denaro che, nel 2010, sarebbero arrivate dal Venezuela nelle tasche del Movimento Cinque Stelle è stata smentita direttamente dal governo venezuelano che annuncia querela nei confronti del settimanale spagnolo Abc che ha pubblicato la notizia. Di “balla colossale” parla il sottosegretario agli Esteri Di Stefano, che attacca: “Siamo davanti alla più grande fake news della storia. I media hanno fatto 24 ore di fango”.
La reazione degli altri Partiti, alleati e non
Posizione garantista per il Pd, Renzi chiede di indagare “come si è indagato su Salvini per la vicenda russa. Spero che siano delle fake news come dicono loro”.
Dall’opposizione arriva la richiesta di chiarimenti. Forza Italia ha organizzato un flash mob con il presidente Antonio Tajani, il senatore Maurizo Gasparri e i giovani azzurri davanti all’ambasciata del Venezuela a Roma esponendo un maxi-striscione recante la scritta: “Le stelle sono tante, milioni di milioni… cinque o otto?’. Tajani ha presentato un’interrogazione al Parlamento europeo. Fratelli d’Italia con Andrea Delmastro criticando Di Maio ricorda che “siamo l’unica Nazione europea che non riconosce Guaidó rimanendo al fianco del brutale dittatore comunista Maduro” criticando la gestione del ministro degli Esteri Di Maio. Salvini, Lega, dichiara: “Non commento a livello politico i presunti milioni di euro dal Venezuela ai Cinque stelle, se ci sono truffe emergeranno. Non faccio l’ispettore”.