La scuola riaprirà il primo settembre per il recupero degli apprendimenti, dal 14 prenderanno il via le lezioni. E’ quanto viene ribadito dal Ministero dell’Istruzione che ricorda che dal 24 agosto partirà un help desk per gli istituti.
Un servizio dedicato a cui ci si potrà rivolgere in caso di dubbi e domande relativi alla ripresa della scuola. sarà attivo dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. “In questi mesi è stato fatto un importante lavoro per la ripresa che ha coinvolto tutti i Ministeri interessati, le Regioni, gli enti locali, gli Uffici scolastici regionali, le scuole, con tutto il personale e i dirigenti scolastici, le parti sociali, le Associazioni di studenti, genitori”, conclude il Ministero.
Che cosa è stato fatto
Il ministero ricorda che il 26 giugno scorso sono state presentate le Linee guida per il rientro che hanno consentito di avviare le operazioni per la ripresa. In vista di settembre sono stati stanziati 2,9 miliardi per consentire: lavori di edilizia scolastica, affitto di nuovi spazi, acquisto di nuovi arredi (2,4 milioni di banchi monoposto saranno distribuiti nelle scuole, un investimento mai fatto con questa portata dallo Stato), incremento di docenti e Ata, formazione del personale, acquisto di strumenti tecnologici.
Sono state stanziate poi ulteriori risorse che consentiranno di dare a oltre 425mila studenti meno abbienti libri gratis e dispositivi digitali che saranno forniti direttamente dalle scuole, a settembre. Un finanziamento diretto agli istituti che consente di dare subito una mano alle famiglie che sono più in difficoltà, magari proprio a causa dell’emergenza. Un provvedimento mai preso prima.
Mai lasciata sola la scuola
“Il Ministero non ha mai lasciato sola la scuola e continuerà a supportarla in un’ottica di grande comunità al servizio delle studentesse e degli studenti. Nelle prossime settimane e anche dopo l’avvio delle lezioni proseguirà incessante il lavoro per la scuola, pilastro del Paese, e per il diritto allo studio delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi”, conclude il Ministero.