La Lombardia sarebbe finita in zona rossa sulla base dei dati che la Regione ha inviato alla Cabina di Regia la settimana scorsa e che nelle ultime ore avrebbe rettificato. É quanto si apprende da due diverse fonti qualificate secondo le quali i dati della scorsa settimana, una volta analizzati dall’Iss sono stati validati dalla stessa Regione. Con una nota nella giornata di ieri, la Regione aveva fatto sapere di aver inviato una serie di “dati aggiuntivi” per “ampliare e rafforzare i dati standard trasmessi nella settimana precedente”. In base all’ultimo monitoraggio, la Lombardia ha un Rt medio a 0,82 (0,78-0,87). “Dai rumors che ci arrivano la Lombardia entrerà in zona arancione. Quindi io credo che il ricorso abbia avuto sicuramente un suo effetto”, ha detto il presidente della Lombardia Attilio Fontana. Il ricorso al Tar “ha evidenziato un problema che oggettivamente noi avevamo chiarito fin da settimana scorsa, avevamo evidenziato che c’era qualcosa che non funzionava”.
La Lombardia replica alla ricostruzione del governo
A portare la Lombardia in zona rossa è stata una “sovrastima dell’Rt” riferito al 30 dicembre e “calcolato dall’Istituto superiore di Sanità”. É quanto affermano fonti qualificate della Regione Lombardia replicando alla ricostruzione del governo. La sovrastima, spiegano ancora le fonti, sarebbe stata dovuta ad una valutazione che non avrebbe tenuto conto di una novità introdotta con la circolare del ministero della Salute del 12 ottobre, quella che ha stabilito che un paziente può essere dichiarato guarito con un solo tampone molecolare e non più con due.
L’importanza dell’indice di incidenza
“Non parlo di responsabilità”, ha risposto Fontana a Pomeriggio Cinque a Barbara D’Urso la quale gli ha domandato se ci sia stato un errore da parte del ministero della Salute nella definizione della Lombardia come zona rossa. “Io parlo – ha detto – di valutazione più complessiva delle situazioni che noi abbiamo voluto evidenziare, l’indice di incidenza, che è uno di quei dati concreti legati al numero dei contagiati, alle ospedalizzazioni. Evidentemente sono stati rivalutati e hanno evidenziato come probabilmente c’era qualcosa che no funzionava”. “Abbiamo sempre fornito informazioni corrette. A Roma devono smetterla di calunniare la Lombardia per coprire le proprie mancanze“, aveva detto il governatore.