L’Europa è molto più avanti degli Stati Uniti rispetto a un vaccino contro il coronavirus. E’ quanto ha dichiarato il professor Walter Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell’Organizzazione mondiale della sanità e Consigliere del ministro della salute, Roberto Speranza. “Ci stiamo organizzando affinché una parte sostanziale venga prodotta in Italia – ha detto il prof. Ricciardi intervenendo alla trasmissione Agorà su Rai 3 -. Ci stiamo organizzando per essere tra i paesi leader“.
In autunno le prime dosi?
“Devo dire con piacere – ha aggiunto il professore – che in questo caso l’Europa è avanti rispetto agli Stati Uniti” perché il vaccino che si sta sviluppando, quello che vede unita l’Università di Oxford in collaborazione con un’azienda di Pomezia, “è in una fase di sviluppo più avanzata rispetto all’altro”. Rispetto ai tempi, ha aggiunto, ” se le cose vanno bene in autunno-inverno potremmo avere le prime dosi e naturalmente anche quelle per gli italiani”.
Virus a Wuhan già da ottobre? Prove insufficienti
Il professor Ricciardi, sempre nel corso della trasmissione Agorà su Rai 3, è intervenuto anche sullo studio della Harvard Medical School di Boston che, dopo aver analizzato le immagini satellitari, ha affermato che il virus sarebbe stato presente a Wuhan già in ottobre. Per Ricciardi si tratta “solo di ipotesi e non c’è nessuna certezza. Probabilmente meritano di essere approfondite ma non sono affidabili” perché “non possiamo sapere se quell’affollamento fosse legato al Sars-Cov-2”. La cosa certa, ha concluso “è che la Cina ha perso i primi 20 giorni cercando di negare l’evidenza che un collega aveva denunciato. Come d’altronde da lei stessa è stato ammesso”.
Improbabile che il virus sparisca
Su una ripresa della pandemia a ottobre, “nessuno può essere certo al 100% ma l’ipotesi che il virus sparisca la riteniamo improbabile“. In qualsiasi caso “dobbiamo attrezzarci con case antisismiche poi se il terremoto non arriva meglio così”, ha dichiarato Ricciardi. “La prima ipotesi – ha precisato – è che il Sars-Cov-2 sparisca come è stato per la Sars e la Mers, ma viste le caratteristiche di contagiosità, lo riteniamo improbabile. La seconda è che ritorni insieme all’influenza. Ma in entrambi i casi di dobbiamo aspettare che ritorni e ci dobbiamo preparare per affrontare un possibile terremoto“.