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Un deputato 5stelle chiede di togliere l'8X1000 alla Chiesa

Il governo italiano, dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea, deve recuperare l'Ici non versata dalla Chiesa Cattolica che assomma, secondo le stime più attendibili, a circa 5 miliardi di euro. Questa cifra gigantesca potrebbe essere recuperata nell'arco di pochi anni, trattenendo le quote di 8×1000 destinate alla Chiesa Cattolica, circa un miliardo di euro all'anno, con la tecnica del credito in compensazione, fino all'estinzione del debito. Per questo chiederò al Governo la predisposizione degli atti necessari per il recupero di tali somme o per la compensazione dei rispettivi crediti tra Chiesa e Stato”. Lo afferma in una nota Leonardo Salvatore Penna, deputato del Movimento 5 Stelle.

Castelli (Anci): “Per i comuni sarà difficile riscuotere”

Del resto, come spiega a Radio Cusano Campus Guido Castelli, sindaco di Ascoli Piceno e delegato finanze dell'Anci, “sarà difficile per i comuni riscuotere, perché non possono più utilizzare gli avvisi di accertamento. Ci vuole una legge ad hoc fatta dallo Stato”. Il sindaco di Ascoli Piceno sottolinea che “questa sentenza ha detto che la regola che dal 2012 vige in materia di tassazione immobiliare delle Onlus funziona e che quando c’è un’attività no profit se tu la eserciti in forma commerciale paghi l’ici, se invece non la eserciti in forma commerciale hai delle esenzioni”. E poi aggiunge: “La sentenza dice: guardate, dovete far in modo di recuperare questi aiuti di Stato. E qui casca l’asino. Per recuperare quelle somme dalla Chiesa o dalle onlus è difficile capire quali sono le attività, i luoghi, gli immobili da cui è possibile riottenere il mal tolto. E i sindaci non possono utilizzare gli avvisi di accertamento, che vengono meno dopo 5 anni dal ciclo finanziario di riferimento. I tempi sono prescritti. Ci vuole una legge che forfettizzi, semplifichi, renda possibile la valutazione quantitativa del dovuto e trovi una soluzione per riscuotere. E’ lo Stato che deve trovare una pacificazione fiscale per quanto riguarda il no profit e il terzo settore”.

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