Il governo supera la prova del voto sul fondo Ue salva-Stati, ma non senza conseguenze: i Cinque Stelle si spaccano, tra assenze, uscite dall'aula e minacce di cambio di casacca. La maggioranza alla Camera passa dai 341 sì della fiducia al Conte due ai 291 sì sul Mes. Al Senato la risoluzione incassa invece 165 sì, 122 no e 2 astensioni (il giorno della fiducia al governo Cinque stelle-Pd erano169 i voti a favore). Per il presidente Conte, oggi a Bruxelles, “procediamo spediti, non temo percussioni”. Il premier chiede un'Italia forte e coesa, protagonista nelle sfide europee. Proteggersi, aggiunge, non significa rinchiudersi. Di Maio interviene sulle possibili defezioni: “Salvini ha capito che il governo non cade: a gennaio un cronoprogramma”. Per Zingaretti “il Pd è stato compatto, il governo Conte ha un mandato forte in Europa“. Il Mes tutela i cittadini – dice Italia viva – chi urla al complotto ci vuole fuori dall'euro. Dalle opposizioni – attacca Leu – solo terrorismo. Sostegno al governo sul fronte europeo anche da Casini.
La manovra
Capitolo manovra, qui la maggioranza è stata compatta al momento del voto su plastic e sugar tax, approvate nella notte in commissione bilancio al Senato. Italia Viva e Pd, divisi nei giorni scorsi, ne escono soddisfatti, con la sugar tax slittata a ottobre 2020 e la tassa sulla plastica scesa da un 1 euro a 45 centesimi al chilo. Tra le altre modifiche approvate, un bonus per il latte artificiale, la proroga di due mesi per le richieste al Fondo Indennizzo per i risparmiatori, aumento dell'addizionale Ires al 3,5% per i concessionari di autostrade, porti, aeroporti e ferrovie. La clausola di salvaguardia delle accise, congelate per il 2020, apre a possibili aumenti negli anni successivi. Arrivato anche l’ok alla stretta sui giochi, la tassa fortuna sale al 20%. Infine, dopo che Arcelor Mittal ha informato i sindacati che a breve avvieranno la procedura di cassa integrazione straordinaria per 3.500 unità, oggi previsto l’incontro al Mise con il ministro Patuanelli. Intanto i dipendenti pubblici scendono in piazza per il rinnovo del contratto.