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Mattarella convoca Conte al Quirinale

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato Giuseppe Conte domattina (29 agosto) alle 9.30“. E' quanto scritto in una breve nota letta dal portavoce del presidente della Repubblica, Giovanni Grasso

Di Maio: “C'è accordo con Pd per Conte premier”

“Diciamo grazie al presidente Mattarella per la sua sensibilità istituzionale. Una forza politica ha staccato la spina al governo dopo il rimborso ai truffati delle banche, il reddito di cittadinanza, nuove politiche sulla immigrazione e che si era guadagnato il rispetto europeo. In politica ci sono due categorie, quelli che la fanno e quelli che se ne approfittano. Il M5s non si sottrarrà ai propri impergni. Sulla testa degli italiani è piombata una crisi inaspettata. Molti di questi italiani stavano aspettando un abbassamento delle tasse a fine anno, una sanità più libera dai partiti, la revoca delle concessioni, investimenti per il Sud, ma si è deciso di far saltare tutto, eppure gli italiani avevano votato per vedere risolti i propri problemi e non quelli di qualcun altro. Oggi abbiamo detto che c'è un accordo politico con il Pd affinché Giuseppe Conte possa diventare di nuovo presidente del Consiglio”. Sono queste le parole pronunciate dal capo politico del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio, al termine delle consultazioni con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

“Siamo sempre stati un movimento post ideologico, abbiamo sempre pensato che non esistano schemi di destra o sinistra ma solo soluzioni. ci hanno accusato di essere dell'una o dell'altra parte. Questi schemi sono ampiamente superati. In questi anni il nostro obiettivo è sempre stato cambiare guardando a un progetto per l'Italia di grande respiro che mettesse al centro la persona ed i beni essenziali – ha aggiunto -. Un nuovo umanesimo di cui Giuseppe Conte è stato un grande interprete. Uomo di grande coraggio che ha dimostrato di sevire il Paese con spirito disinteressato e di abnegazione. Il ruolo di Giuseppe Conte ci fa sentire garantit sulle politiche che vogliamo realizzare”.

“Si sono alimentate tante polemiche sulla mia persona e mi ha sorpreso che in una fase così delicata qualcuno abbia pensato al sottoscritto piuttosto che al bene del Paese. La Lega mi ha proposto di propormi come premier per il M5s e mi ha informato di averlo comunicato anche a livello istituzionale. Li ringrazio con sincerità ma con la stessa sincerità dico che penso al bene di questo Paese e non a me – ha aggiunto Di Maio -. Oltre un anno fa dopo aver vinto le elezioni ho rinunciato al ruolo di candidato premier e grazie a quella scelta l'Italia ha conosciuto Conte come premier e il M5s è andato al governo. Anche oggi rifiuto l'offerta della Lega di fare il premier con serenità e gratitudine per chi l'ha avanzata. Ma non rinnego il lavoro di questi mesi”.

“Lasciatemi infine dire che i cittadini hanno assistito a un dibattito poco edificante su ruolo e cariche. Come capo politico chiederò che il percorso di formazione del nuovo governo parta dalal redazione di un programma omogeneo. Solo dopo si potrà deciderechi sarà chiamato a realizzare le politiche concordate e su questo chiediamo che si rispettino le prerogative del presidente della Repubblica e del presidente del Consiglio – ha detto Di Maio avviandosi alla conclusione del suo intervento -. Il riconoscimento ricevuto ieri dal presidente Trump ci indica che siamo sulla strada giusta”.  

Salvini: “Sta per nascere un governo debole, ambito a Bruxelles e Berlino”

“Sta per nascere un governo debole, ambito da Bruxelles e Berlino“. E' quanto ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, al termine del colloquio con il presidente della repubblica Sergio Mattarella. Salvini, dopo aver sottolineato la rapidità, precisione e onestà del suo partito durante le consultazioni, ha evidenziato di aver espresso “lo sconcerto non della Lega, ma di milioni di italiani di fronte all'indegno spettacolo della guerra delle poltrone che si sta verificando da giorni. Mattarella chiedeva un candidato presidente del consiglio. Conte ha trovato maggioranza a Biarritz. C'è un premier su indicazione di Parigi, Berlino Bruxelles, un Monti-bis”. Non risparmia le critiche neanche nei confronti del Partito democratico. “Il Pd, partito incredibile, ci si aspetta di tutto in nome della poltrona, parlano di discontinuità con lo stesso presidente del consiglio e gli stessi ministri. Tutta la storia di questi giorni ci sta confermando che non ci avrebbero mai permesso una manovra coraggiosa formata sulla flat tax e questo ci spiega i no di Giuseppe Conte – ha affermato il leader del Carroccio-. Tutte le elezioni in questi anni hanno visto solo un partito perdere sistematicamente, il Pd. milioni di italiani si chiedono a che cosa serve votare se quelli che mandiamo a casa con le elezioni tornano dalla finestra con i giochi di palazzo”.

Dignità vorrebbe ce ci fossero elezioni. Ma chi ha paura del voto non può scappare all'infinito. L'unico collante di questo governo è l'odio nei confronti della Lega, primo partito italiano che ha avuto a forza di rimettere i suoi ministeri nelle mani del popolo italiano dicendo 'giudicateci'. Su infrastrutture e politica estera Pd e M5s sono due mondi diversi. Non mi soffermo sul M5s che sono abbastanza dibattuti tra loro. Nella Lega c'è una compattezza e una incredulità a fronte di quella che non è una maggioranza. Sfido a dirmi che Pd e M5s sono maggioranza quando stanno già litigando al loro interno – ha proseguito-. Mi soffermo sulla spudoratezza del partito delle poltrone che è il Partito democratico che per i Cinque stelle erano il partito di Bibbiano. Noi non abbiamo cambiato idea. Fanno rientrare dalla porta sul retro, con giochi di palazzo, quelli che erano usciti dalla finestra”.

Salvini ha inoltre sottolineato che 60 milioni di italiani sono ostaggio di 100 parlamentari che “hanno paura di mollare la poltrona”. “Qualcuno può dire, questa è la democrazia. Allora non ci si stupisca se la gente non vota. Non sarebbe più saggio e onesto far votare gli italiani e per cinque anni avere una maggioranza, solida, stabile e coerente? E' la nostra domanda. Abbiamo l'impressione se non la certezza che ci sia un disegno che parte da lontano, non dall'Italia, di svendita del Paese, delle sue aziende e del suo futuro all'estero. Sarebbe una mancanza di rispetto al popolo italiano – ha aggiunto-. Abbiamo nove regioni al voto nei prossimi mesi e questo non possiamo togliercelo. Comunque vada il giudizio popolare lo deve affrontare e noi lo affrontiamo a testa alta mentre qualcuno dovrà dotarsi di maschere non solo a Carnevale. Sta per nascere un governo debole, ambito a Bruxelles e Berlino. Mattarella ha chiesto un governo di lunga prospettiva: mi dica qualcuno seriamente se un governo M5S e Pd è di lunga prospettiva. Sarebbe una lunga agonia. Il popolo italiano non merita di essere tenuto in ostaggio da 100 cacciatori di poltrone che al di là dei palazzi della politia non saprebbero come tirare avanti fine mese. Mi auguro che nessuno regali agi italiani una lunga agonia. Si sente parlare di patrimoniali, tasse sulle successioni e sulle donazioni. Dio ce ne scampi. Abbiamo fatto quello che abbiamo fatto perché era tutto fermo. Questi già litigano prima che il governo sia nato. Se nascesse questo governo ognuno si prenderà le proprie responsabilità Noi abbiamo la coscienza pulita”. 

Berlusconi: “Governo Pd-M5s è una soluzione sbagliata”

“Abbiamo manifestato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella la necessità di ridare la parola agli italiani e abbiamo espresso la nostra preoccupazione per il pericoloso scenario che si sta delineando. Scenario che il capo dello Stato sta affrontando con l'equilibrio e la saggezza che gli abbiamo sempre riconosciuto”, ha detto il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, al termine dell'incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Quella che sta nascendo tra M5s e Pd è una soluzione politicamente sbagliata, inadeguata ai grandi problemi lasciati sul tappeto dell'esecutivo dimissionario”.  Il governo Pd-M5s è una soluzione sbagliata”. “L'Italia ha urgentemente bisogno di una svolta liberale e liberista basata sul taglio delle tasse, del cuneo fiscale, sulla tuttela della famiglia, sulla riduzione della spesa pubblica, sulla riforma della giustizia in senso garantista. ha bisogno di un governo amico delle imprese e di chi lavora – ha aggiunto Berlusconi, avviandosi alla conclusione -. Forza Italia non potrà che stare all'opposizione di un governo nato da una manovra di palazzo”.  

Zingaretti: “Accettiamo che il M5s indichi il nome del premier”

Alla luce degli equilibri parlamentari abbiamo riferito al presidente di aver accettato la proposta del M5s di indicare in quanto partito di maggioranza relativa il nome del presidente del consiglio dei ministri“. E' quanto ha affermato dal segretario del Pd, Nicola Zingaretti al termine dell'incontro con il presidente della Repubblica Mattarella. “Abbiamo altresì confermato risolutamente l'esigenza ora di costruire un governo di svolta e discontinuità – ha aggiunto -. Sia chiaro che non c'è alcuna staffetta da preoseguire e non c'è alcun testimone da raccogliere ma semmai una nuova sfida da cominciare”. Secondo Zingaretti, il nuovo governo sarà “l'inizio di una nuova stagione, civile, sociale e politica“. E' necessario che sia un “governo per chi è alla ricerca di un lavoro e desidera realizzare qui un progetto di vita. Un governo che abbracci una chiara discontinuità delle ricette economiche in chiave redistributiva e di equità sociale” e che promuova “uno sviluppo economico 'verde' – ha concluso -. Amiamo l'Italia e crediamo che valga la pena tentare questa esperienza. In tempi complicati come quelli di oggi sottrarsi alla responsabilità del coraggio di tentare è l'unica cosa che non possiamo e non vogliamo permetterci. Intendiamo mettere fine alla stagione dell'odio, del rancore e della paura“. 

Meloni: “Sciogliere le Camere e al voto”

“Abbiamo ribadito la nostra posizione chiara e semplice. Per noi l'unico sbocco possibile è lo scioglimento delle Camere ed il ritorno alle urne. Abbiamo chiesto a Mattarella di valutarlo anche nel caso in cui M5s e Pd confermasero la loro volontà di procedere verso 'il patto della poltrona' che è un inganno“. Sono le parole di Giorgia Meloni al termine del colloquio, al Quirinale, con il presidente Sergio Mattarella. “Abbiamo sentito parlare solo di poltrone e non di programmi, con una serie di stop che dimostrano la capacità di sopportazione delle due forze politiche. sarà un altro governo destinato a durare pochi mesi, a litigare, caratterizzato dall'instabilità. La stabilità ci sarebbe se si andasse a votare”. La Meloni, inoltre, ha riferito di aver chiesto a Mattarella di indire le elezioni, sottolineando, che il presidente non ha nessun obbligo costituzionale a dare il via libera a qualunque maggioranza. “Davanti a un'intesa volta solo a mantenere poltrone, il presidente Mattarella non si faccia notaio di questo 'patto della poltrona' – ha continuato -. Abbiamo chiesto in ogni caso a Mattarella di concludere le trattative al massimo oggi e di non prolungare oltre i tempi per questo osceno baratto di potere che si sta consumando”. “Scenderemo in piazza se questo governo dovesse nascere: a piazza Montecitorio il giorno della fiducia”, ha detto la Meloni, invitando anche “i delusi dei partiti che fanno il contrario di quello che avevano promesso. Noi siamo dalla parte della democrazia“. 

Fornaro (Leu): “Il governo sia di svolta”

Abbiamo confermato la nostra disponibilità a verificare le condizioni per dare vita a un nuovo governo di svolta. Non abbiamo posto nessun veto né pregiudiziali di nomi“, ha affermato al Quirinale Federico Fornaro, capogruppo di Liberi e Uguali. “Siamo disponibili ad un governo di svolta. Non siamo disponibili a un governo pur che sia solo per evitare il voto anticipato – ha ribadito Fornaro -. Chiediamo con nettezza e chiarezza discontinuità nell'impianto programmatico del nuovo governo. Se ci sarà un nuovo premier, parta il confronto programmatico che per noi ha priorità sugli organigrammi”. 

Autonomie: “Nasca un governo moderato”

“Ci auguriamo che nasca un nuovo governo con una forte inclinazione europeista, una attenzione particolare per le minoranze linguistiche e le regioni a statuto speciale, con una parte significante di moderati”. E' quanto ha detto al Quirinale Julia Unterberger, presidente del gruppo per le Autonomie al Senato, dove si è aperto il secondo giorno di consultazioni. “Ha anche sottoposto la mia preoccupazione per il fatto che si parli solo di ministri maschi: l'Italia oggi dovrebbe avere una quota rappresentativa di donne nel nuovo governo”. La Unterberger ha spiegato che, date le diverse sensibilità del gruppo “nessuno di noi voterebbe contro un nuovo governo: alcuni sì e alcuni si astengono. Decideremo quando vedremo il programma e i ministri. Auspichiamo responsabilità delle forze politiche e che chiudano le loro trattative. La politica è un compromesso”. 

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