Il Presidente del Consiglio Conte lavora al dossier Libia: oggi sarà in Turchia, da Erdogan, e domani da Al Sisi, in Egitto. L'obiettivo è quello di consolidare il ruolo dell'Italia in Libia, soprattutto in vista della conferenza di Berlino attesa per fine mese. L'Italia vuole tessere la tela per una soluzione di pace in Libia, queste le parole del Premier che ha dunque intensificato colloqui e contatti: ha chiamato Putin, sentito la cancelliera Merkel e riparlato con Sarraj, incontrato sabato, proprio qui, a palazzo Chigi. Il Presidente Conte, in un’intervista al Corriere della Sera, ha affrontato anche i temi di politica interna chiarendo che il voto in Emilia Romagna non è decisivo, che a fine mese ci sarà una verifica di maggioranza e infine ha annunciato che il governo è a lavoro sulla riforma dell’Irpef.
Il ministro degli esteri Di Maio è impegnato per costituire un tavolo a tre con mosca ed Ankara, mentre prosegue la sua missione, oggi sarà a Tunisi dopo la visita in Turchia e Algeria. Di Maio ha più volte ribadito la necessità di un'azione comune dell'unione europea. L'opzione militare – ha chiarito Di Maio – non esiste, c'è solo la via diplomatica. Il titolare della Farnesia ha poi sottolineato la centralità dello scenario libico per l'Italia: è una questione di sicurezza nazionale, non possiamo restare a guardare.
La maggioranza
Il Movimento Cinque Stelle sulla Libia è chiaro: evitare gli errori del passato e prendere ad esempio una missione di pace vera, come Unifil in Libano. Ma la Libia non è l’unico tema del dibattito politico: c’è il caso della ministra Azzolina, accusata in un articolo di Repubblica di aver copiato parti della tesi per la laurea di specializzazione e che smentisce: “nessun plagio in quella che non era neanche una tesi di laurea”.
All’interno del Pd, il segretario Zingaretti lancia la sfida: bisogna trasformare il partito. Sfida che apre subito la discussione. Renzi segna la distanza dal progetto dem, a cui guarda invece Liberi e Uguali.
L’opposizione
Oggi riunione giunta immunità sul caso Gregoretti-Salvini che rilancia: non mi fermeranno con i tribunali. Salvini chiede poi le dimissioni della ministra Azzolina: riferisca in aula, si vergogni e vada a casa. Forza Italia parla di agonia politica e istituzionale di un governo che si fa dettare l’agenda dai grillini in crisi. Ed ancora: governo inadeguato per affrontare crisi internazionali. Fratelli di Italia interviene sulla legge elettorale e dice no a un ritorno al proporzionale.