Alla fine il matrimonio si farà. Prima dell'apertura della Borsa, è stato dato l'annuncio della fusione tra Fca e Psa. L'unione fra i due gruppi del settore automobilistico verrà concretizzata nel giro di un anno, massimo quindici mesi. Nel comunicato congiunto si specifica che la nuova sede del gruppo sarà in Olanda, con una tripla quotazione che prevederà uno scambio di azioni sia sulla Borsa di Milano, che sul circuito Euronext di Parigi e Wall Street.
Gruppi in ottima forma
“Non facciamo una fusione in un contesto di crisi o in una situazione difficile per le due compagnie” hanno specificato Mike Minley e Carlos Tavares, alla guida dei due gruppi: i “due gruppi […] sono in ottima forma” hanno sottolineato. Si tratta, come suggerisce la nota, di un'unione di sinergie che porterà sicuramente a risparmiare, pur non sacrificando i posti di lavoro né gli obiettivi che le società si sono proposti. In questo modo, il nuovo gruppo intende essere più competititvo sul mercato automobilistico, imponendosi come quarto produttore al mondo di auto. Alla guida del nuovo gruppo ci sarà un consiglio di amministrazione composto da 11 membri: come specifica la nota, “Carlos Tavares sarà Chief Executive Officer per un mandato di cinque anni”, il restante cda avrà cinque membri in quota Fca (John Elkann sarà presidente del nuovo gruppo) e cinque in quota Exor”
Lavoratori tutelati
I due gruppi hanno assicurato l'impegno a non chiudere gli stabilimenti. Si vuole, d'altronde, seguire la direzione tracciata dall'accordo, di sei giorni fa, tra Fca e il pontente sindacato Usa Uaw sul nuovo contratto collettivo di lavoro, della durata di quattro anni e basato su un investimento di 9 miliardi di dollari in quattro anni per la creazione di circa 8mila posta di lavoro. Nella nota, sia Minley che Tavares hanno ribadito che la fusione non intaccherà le assunzioni. Tranquillizati anche i sindacati: “L'accordo tra Fca e Psa contiene le garanzie per tutti gli stabilimenti e la prosecuzione dei piani industriali già avviati. È di grande interesse la svolta verso la partecipazione dei lavoratori per cui da tempo la Cisl premeva sul vertice Fca” ha dichiarato all'Ansa Marco Bentivogli, segretario generale della Fim Cisl. “Venerdì alle 14 a Mirafori approfondiremo i dettagli dell'accordo e avvieremo un percorso perché siano definite le garanzie di sviluppo e occupazione peri siti italiani – ha aggiunto – […]- La scommessa partita a Pomigliano e Mirafiori nel 2010 continua, ci auguriamo che il Governo italiano si occupi di questa fusione che è una delle operazioni di politica industriale più grande degli ultimi 20 anni”.