E'nella Sala Caduti di Nassirya, in Senato, che l'ex premier Matteo Renzi fa il punto sulla posizione (la sua) rispetto alla crisi di governo, ribadendo il suo parere positivo a un'intesa di governo istituzionale con il Movimento 5 stelle e ritenendo al capolinea l'esperienza nell'esecutivo del vicepremier Matteo Salvini: “Si deve dimettere: costa fatica, ci vuole grandissimo coraggio. Ma oggi Salvini ha scelto di imprimere una svolta che è miseramente fallita: torni ai suoi mojito, nelle forme che riterrà più opportune”. E questo perché, secondo l'ex segretario dem, “siamo di fronte a un fatto clamoroso – e nella mia veste di ex premier trovo che sia un passaggio che non va sottovalutato: è la prima volta che si apre una crisi in pieno Ferragosto e si ipotizza di votare in piena sessione di bilancio, che la nomina del commissario Ue è fuori dall'ordine del giorno, che c'è un clima d'odio generalizzato. Avverto il bisogno di lanciare un appello a tutte le forze politiche che oggi ha lo spazio per essere accolto: c'è una occasione che viene testimoniata dal voto sul calendario che forse oggi si terrà. Dico forse perché Salvini scopre di essere in minoranza”.
La linea Renzi
Quello che accadrà nel Pd, precisa Renzi, si vedrà all'interno delle sedi del partito. E, mentre Zingaretti rinnova l'appello all'unità mentre l'ex presidente del Consiglio è in conferenza (pur trasformando il “no” all'intesa in un “parliamone”), spiega che il segretario dem “ha avanzato due richieste, unità e che la segreteria gestisca questo passaggio. Sono richieste comprensibili, da accogliere, è giusto ci sia l'unità massima da parte delle forze politiche… Non mi pento e sono orgoglioso di aver detto l'anno scorso all'accorso M5S-Pd. Ora ci sono condizioni opposte, è tutt'un' altra storia rispetto a 18 mesi fa. Non c'è un accordo Pd-M5S suffragato dal voto popolare”. In merito alla riduzione del numero di parlamentari proposta dal M5s, conclude: “Una riforma insufficiente, ma se ne può parlare”. Di sicuro, i nodi dei dem verranno sciolti nelle sede competenti, anche se precisa che non parteciperà per rispetto alla direzione del 21. Per il momento, l'ex premier sottolinea che “Salvini ha fallito e si deve dimettere. Serve un esecutivo istituzionale. Tutte le forze responsabili diano vita a un esecutivo per evitare l'aumento dell'Iva al 25%”. Punto, quest'ultimo, decisivo secondo Renzi che, in merito all'apertura all'idea di Bettini, sottolinea: “Non mi pento e sono orgoglioso di aver detto no l'anno scorso all'accordo M5S-Pd. Ora ci sono condizioni opposte, è tutt'un' altra storia rispetto a 18 mesi fa. Non c'è un accordo Pd-M5S suffragato dal voto popolare”.