Puntuale, alle ore 16, la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, si presenta alle porte del Quirinale per il primo giro di consultazioni con il Presidente della Repubblica, a 24 ore esatte dal discorso di commiato del premier Conte e dalla cessazione dell'esperienza di governo gialloverde. Quindici minuti di colloquio, un confronto breve ma come del resto sono brevi i tempi concessi dalla crisi, talmente contingentati da allontanare la possibilità di eventuali incarichi esplorativi (che pure erano stati ipotizzati). Il capo di Palazzo Madama ha immediatamente lasciato il Quirinale dopo l'incontro con il Capo dello Stato che, successivamente, si è intrattenuto con il presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, arrivato al Colle con qualche minuto di anticipo. Proprio il capo di Montecitorio, nelle scorse ore, era stato accostato alla possibilità di essere la persona indicata ad assumere le redini di un mandato esplorativo. Anche Fico, terminati i colloqui, ha lasciato il palazzo del Quirinale senza rilasciare dichiarazioni.
Autonomie: “Sì a un Conte bis”
“Il presidente Conte ha fatto una figura bellissima – ha detto la senatrice della Svp Julia Unterberger – da parte nostra non ci sarebbe nessun problema su un Conte bis, e poi è neutrale. Secondo noi sarebbe un peccato non utilizzare questo modo diverso di far politica rispetto a quei politici che gridano sui social. Conte è diverso, tranquillo, elegante”. La Unterbergere e il vice Albert Laniece hanno comunque espresso la loro disponibilità a sostenere un governo con maggioranza incentrata su M5s e Pd a condizione che abbia “una forte impronta europeista”.
Il gruppo Misto del Senato vuole un governo politico
No a un governo di transizione e di breve durata. E' quello che afferma alla fine delle consultazioni con il presidente Mattarella il gruppo misto del Senato, concordando che sarebbe “pericoloso precipitare il Paese” alle urne e auspicando la nascita di un governo politico. Insieme allla presidente del gruppo Misto, Loredana de Petris ai colloqui erano presenti Piero Grasso, Emma Bonino e Riccardo Nencini. Secondo de Petris le urne anticipate porrebbero “un problema anche di natura democratica. Riteniamo l'idea di un voto precipitoso pericoloso per il Paese”, ha aggiunto mentre Emma Bonino ha sottolineato che riuscirebbero a presentare liste solo i cinque partiti esenti da raccolta firme, ossia il Movimento 5 Stelle, Pd, Lega, Fi e Fdi. “Serve un governo di totale alternativa politica e programmatica rispetto a quello finora visto – ha aggiunto la Bonino – sarebbe controproducente un governo breve e solo elettorale. Il governo avrà il compito di fare ma anche disfare, mi riferisco al decreto sicurezza bis, alla questione migranti, allo sperpero di fondi pubblici: un autorevole governo del fare e disfare”.
Leu: disponibili a un governo di svolta
“Noi siamo indisponibili a soluzione tampone per evitare il voto. Al presidente Mattarella abbiamo confermato che siamo piuttosto disponibili a dare un contributo per verificare le condizioni per un governo politico in grado di affrontare le questioni importanti del Paese. Un governo politico di svolta, che ponga al centro il lavoro, la lotta alla precarietà, alle disuguaglianze economiche, la lotta all'evasione e alle mafie, l'universalità del diritto alla cura, una grande riconversione ecologica della società”, è quanto ha detto il capogruppo di Leu alla Camera, Federico Fornaro, dopo le consultazioni con il presidente della Repubblica. Per Fornaro occorre un “governo di svolta che contrasti il tentativo di riportare indietro le lancette del tempo sui diritti e sule conquiste delle donne”.
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