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Crisi di governo, ecco i nodi politici che vengono al pettine

Il giorno decisivo per il governo giallo-verde ĆØ arrivato. Fra poche ore, il presidente del Consiglio dei ministri italiano, Giuseppe Conte, parlerĆ  in Aula. Che si tratti delle parole di commiato per un esecutivo in agonia o del lancio di una successiva fase politica,Ā non ĆØ dato saperlo. In questi ultimi giorni, il premier ĆØ stato attore e oggetto di discussione, ha scritto lettere, preso le distanze. In un'intervista rilasciataĀ al quotidiano Il FoglioĀ il 14 agosto, lā€™ex ministro dellā€™Interno, Marco Minniti (legislatura Renzi), ha detto: “Qui si tratta di cambiare le ruote della macchina, tutte insieme e senza fermare la macchina”.Ā Ma di quali cambiamenti si tratta? Un esecutivo-copia, una nuova alleanza oĀ un governo tecnico? C'ĆØ chi parla di spazi di manovra, mentre all'orizzonte si staglia nitida la scadenza dellaĀ Legge di bilancio per l'anno venturoĀ e i conti (economici)Ā che l'Italia dovrĆ  rendere davanti all'Europa. La sfida resta complicatissima, tra alleanze fattibili, altre piĆ¹Ā fattuali ed il timore di nuoveĀ urne. Una cosa, perĆ², ĆØ certa:Ā tutti i nodi politici vengono al pettine del Quirinale, lā€™antico palazzo pontificio in cui si tesseranno le trameĀ della prossima legislatura. In attesa che la crisi venga ā€“ come pare assai probabile ā€“ parlamentarizzata, per cercare di fare chiarezza in un quadro a tinte indefinite, In Terris ha consultato il parere di tre espertiĀ per formazione oĀ esperienza politica. Si tratta diĀ Francesco Clementi, Docente di Diritto Pubblico Comparato presso l'UniversitĆ  di Perugia, Giorgio Tonini, senatore Pd (2001-2018) ed attuale capogrupppo del Pd nel Consiglio Regionale del Trentino Alto-Adige, e l'onorevole Osvaldo Napoli.

Crisi: quale sarĆ  il prossimo passo?

FC:Ā “Innanzitutto, noi abbiamo davanti le regole e la prassi costituzionali cheĀ prevedono che il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parlerĆ  in Aula per comunicazioni. Dopo si valuterĆ  se questo intervento sarĆ  tale da produrre un votoĀ sulla fiducia oppure no. Se non si produrrĆ Ā un voto, il presidente del Consiglio sarĆ  libero di decidere se andare al Quirinale [dal presidente della Repubblica,Ā ndr]Ā a ragionare con il capo dello Stato, Sergio Mattarella,Ā in merito allo stato dell'arte. Io penso che lo farĆ : in tal caso, il capo dello Stato aprirĆ  in modo pubblico la crisi politica, cioĆØ la crisi della maggioranza politica che sembra aver aderito sulla sua coalizione interna”.

GT:Ā “IlĀ paradosso di questa situazione ĆØ che dal punto di vista formale non ĆØ ancora successo niente, nessuno s'ĆØ dimesso, la crisi non ĆØ stata ancora formalizzata. C'ĆØ una mozione di sfiducia presentata contro il presidente del Consiglio ConteĀ e sta lƬ in attesa di essere esaminata. Il premierĀ potrebbe anche non dimettersi e, in questo caso,Ā scatterebbe la mozione di sfiducia. Si auspica, tuttavia, cheĀ dopo le comunicazioni in Parlamento, Conte vada a rassegnare le sue dimissioni al cospetto delĀ Presidente della Repubblica, diĀ modo che si apra la crisi da un punto di vista formale”.

ON:Ā “Abbiamo una situazione con molti scenari e attualmenteĀ non c'ĆØ nulla di concreto in termini di prospettiva. La crisi indubbiamente cambia gli scenari politici, maĀ mi auguro che non via sia un governo di centro-sinistraĀ La cosiddetta alleanza giallo-verde ĆØ stata anomala e credo sia venuto il momento di ricostruire nuovamente un centro-destra piĆ¹ compatto, che si riconoscaĀ in quei valori liberali”.

ƈ certo che ci sarƠ la sfiducia?

FC:Ā “Sappiamo che il presidente del Consiglio andrĆ  in Parlamento per riferire, per comunicazioni. Il tono e il contenuto delle comunicazioni possono essere vari, ma il tono ĆØ grave e la situazione eĀ tale che queste comunicazioni inevitabilmente porteranno il premierĀ al Quirinale e, comunque, a riferire al Presidente Mattarella. Per il resto non si puĆ² prevedere molte, poichĆ©Ā non c'ĆØ un atto normativo giuridico che regola le scelte e i passaggiĀ successivi”.

GT:Ā “ƈĀ presumibile che Conte si dimetta, perĆ² fino a quando non succede, tutto puĆ² accadere. La mozione di sfiducia presentata dal ministro Salvini potrebbe scattare qualoraĀ il presidente del Consiglio dei ministri decidesse di non dimettersi. Ma ĆØ anche possibile che Salvini possa ritirare la mozione di sfiducia se i due dovessero mettersi d'accordo. Io non credo che finirĆ  cosƬ: l'esperienza del governo ĆØ stata una parentesi fallimentare e difficilmente potrĆ  andare avanti”.

ƈ plausibile un Conte bis?

FC: “Se il presidente MattarellaĀ registrerĆ Ā la crisi della maggioranza politica –Ā perchĆ© ci saranno inevitabilmente degli interventi a commento del presidente Conte –Ā a questo punto il capo dello Stato ha due strade a disposizione. La prima strada sarĆ Ā quella di verificare se esiste in Parlamento una maggioranza alternativa a quella attuale. La seconda strada ĆØ tornare al voto anticipato.Ā Se esiste una maggioranza politica – cosa che sta emergendo – ĆØ utile domandarsi se il Presidente Conte possaĀ essere l'espressione di questa maggioranza politica o meno. Io penso che lui abbia tutta l'intenzione di cercare di essere il premierĀ di questa nuova potenziale maggioranza. Ma dipende dagli attori politici che sostengono questa nuova maggioranza. C'ĆØ il 60% di possibilitĆ  che il presidenteĀ Conte diventi nuovamente premier,Ā la sua figura politica ĆØ inĀ pole positionĀ per evidenti ragioni, essendo giĆ  statoĀ presidente del Consiglio dei Ministri”.

ON:Ā “Nella situazione attuale tutto ĆØ possibile. Io, personalmente, non me lo auguro”.

AĀ Il Messaggero, l'ex-presidente del Consiglio Romano Prodi ha propostoĀ la costituzione di una “coalizione Ursula” (Pd-M5S-FI) da opporre alla Lega di Salvini. ƈ probabile?Ā 

FC:Ā “Il presidente Prodi ha richiamato la maggioranza UrsulaĀ che non ĆØ riduttiva a Partito DemocraticoĀ e Cinque Stelle. Se corrisponde alla maggioranza che ha sostenuto Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea, si tratta di una coalizioneĀ piĆ¹ larga, fatta da Pd, 5Stelle, Forza Italia, quella che si definisceĀ una 'maggioranza da arco costituzionale': la coalizioneĀ Ursula ĆØ, cioĆØ, una maggioranza piĆ¹ ampia del mero governo istituzionale che si opponeĀ in maniera chiara alĀ sovranismoĀ antieuropeista. La maggioranza che propone Prodi ĆØ, nella sostanza, quellaĀ tra gliĀ europeisti consoniĀ al programma di von der LeyenĀ contro i sovranisti.Ā Tale proposta ha una grande attrattiva perchĆ©Ā ĆØ europea,Ā ĆØ chiara eĀ intelligibile per i partner stranieri, infineĀ potrebbe corrispondere esattamente all'attacco di tipo sovranista versone Putin”.

GT:Ā “Le elezioni europee hanno mostrato la crisi del governo gialloverde-euroscettico. La posizione del governo non nĆØ riuscita a costruire un sistema di alleanze che potesse costruire una politica euroea, tant'ĆØ che nella votazione dell'ex ministro della Difesa tedesco von der Leyen ha avuto il consenso delle forze europeiste. I 5Stelle in questo modo sembrano essersi collocati su una posizione diversa daĀ  quella che avevano assunto a inizio legislatura. Questo ha creato il massimo di distanza tra i verdi e gialli e adesso se c'ĆØ da costruire un governo, la cosa piĆ¹ logica sarebbeĀ partire dalle forze che hanno condiviso questa posizione in Europa: mi riferisco al Partito Democratico, al Movimento 5 Stelle ed anche Forza Italia, qualora voglia rompere definitivamente con la Lega. Attualmente, dentro Forza Italia c'ĆØ una posizione fortemente animata. Bisogna capire che piega prenderĆ  il tutto, se il presidente della Repubblica aprirĆ  le consultazioni”.

ON: “Con tutta franchezza, mi riesce difficile vedere un partito comeĀ Forza ItaliaĀ alleato con ilĀ Partito Democratico. L'elettore di area moderata non vedrebbe di buon occhio un'alleanza con i democratici. In merito alla proposta di Prodi, mi chiedo se abbia fatto discussioni con il centro-destra. Certamente, non posso dare un parere positivo, perchĆ© escluderebbe un'area di valori tipica del centro-destra moderato, per esempio. Non mi riconosco in un'alleanza con il Pd, non sareiĀ coerente con i valori in cui si rispecchia una parte politica consistente nel Paese.”

Una nuova maggioranza

FC:Ā “Chiariamo, innanzitutto, che ci sono modi e forme diversi per sostenere un governo. La forma piĆ¹ intensa per sostenere un governo ĆØ entrarci con i propri rappresentanti politici. Ci sono, tuttavia,Ā anche altre forme intermedie, come un appoggio esterno: provvedimento per provvedimento,Ā si verifica se il governo ha una maggioranza sui singoli punti. Ci sono varie sfrangiature che possono qualificare le opzioni a disposizione”.

GT:Ā “La questione fondamentale dell'Italia oggiĀ ĆØ quale rapporto stabilire con l'Europa, tant'ĆØ che il Governo che ĆØ andato in crisi ĆØ quello che si ĆØ bloccato su una posizione di freddezza nei confronti dell'Europa, in netta rottura con la tradizione italiana di matrice degasperianaĀ [cioĆØ delll'Italia nel cuore dei Paesi europeisti ndr]. Il governo gialloverde ha accarezzato una posizione diversa dell'Italia e su questa linea, oserei dire,Ā ĆØ andatoĀ in crisi. Salvini ha capito che c'ĆØ l'eventualitĆ  che si crei una nuova coalizione e adesso sta cercando di tornare indietro, perchĆ© forse ĆØ consapevole di aver fatto una mossa troppo azzardata”.

ON:Ā “CiĆ² che mi auspico ĆØ che non vi sia un governo di centro-sinistra, ma che si compatti un nuovo centro-destra di cui noi rappresentiamo l'area moderata, liberale, riformista. Ricordo che siamo determinanti in Italia. Oggi vediamo nellaĀ LegaĀ un partito che ha raccolto un largo consenso fra gli Italiani. Oggi abbiamo bisogno di riprendere quei consensi degli elettoriĀ che si sono astenuti o che hanno votato 5 Stelle. Io credo che lo spazio di inserimento ci sia. In fondo, fareĀ politica significa ancheĀ mediare”.

Quali sono state le ragioni della crisi?

FC:Ā “L'onorevole Marco Minniti sottolinea che adĀ aprire la crisi ĆØ stata la paura perĀ gli effetti del Russiagate. La coalizioneĀ Ursula ĆØ, nei fatti, una proposta atlantista ed europeista, che ĆØ una scelta degasperiana. Quando un ministro chiede pieni poteri vuole operare uno strappo dai valori democratici che, invece, l'Europa rappresenta”.

TG: “Sulla base delle promesse fatte, i due alleati non sono in grado di far quadrare i conti del bilancio dello Stato, quindi stanno scappando da questa responsabilitĆ  e stanno cercando delle soluzioni alternative. Salvini vorrebbe andare subito al voto prima di fare la legge di bilancio per poter fare una campagna elettorale tutta sulla propaganda e senza avere il passaggio della prova dei fatti, i Cinque Stelle vorrebbero un governo diverso pur di andare avanti. Nei comizi balneari, Salvini promette un taglio forte delle tasse, che costa decine di miliardi che dovrebbe sommarsi al blocco dell'aumento dell'Iva, che di per sĆ© costa 23 miliardi da trovare nell'anno 2020. Salvini sta facendo una propaganda incompatibile con le condizoni finanziarie del Paese a meno che non abbia deciso di uscire dall'euro. Lui vuole che questa propaganda sia efficace subito in modo da fare la legge di Bilancio dopo le elezioni e, quindi, al riparo da un dissenso popolare. Lui adesso incassa i consensi, dopodichĆ© farĆ  la manovra”.

ON: “L'alleanza con noi sarebbe un'alleanza con dei contenuti e una prospettiva di sviluppo seria. Oggi, attraverso alcuni provvedimenti che i 5 Stelle hanno voluto a tutti i costi, certamente l'economia del Paese non ha avuto un grande sviluppo, quindi noi potremo rappresentare lo stimolo di un'area moderata, liberale, riformista all'interno del centro-destra”.

C'ĆØ il rischio che vi sia uno strappo anche in seno alla Lega?

FC:Ā “L'ala della Lega piĆ¹Ā vicina a Giorgetti e MaroniĀ potrebbe avere forti difficoltĆ  nel ritrovarsi a Mosca. Lo misureremo, ma le informazioni emerse dai media mostrano le difficoltĆ  di un grande movimento politico che,Ā al momento, ĆØ ilĀ piĆ¹ antico in Parlamento nella storia repubblicana, poichĆ©Ā la Lega nasce sul finire degli anni Ottanta del secolo scorso e gli altri partiti sono tutti nati dopo”.

GT:Ā “Quando un leader vince ĆØ difficile che si creino dissensi. Giorgetti segnalava giĆ Ā da alcuni mesi la contraddizione tra la propaganda di Salvini e i conti dello Stato, tant'ĆØ che aveva proposto diĀ aprire la crisi e andare al voto subito. Certo ĆØ che non giova questo rapporto tra il partito della Lega e gli ambienti vicini a Putin – perchĆ© porta l'Italia fuori dal sistema di alleanze di improntaĀ degasperianaĀ -: questoĀ avrebbe implicazioni gravi, qualora sia accertato dalla magistratura. Ma ora credo cheĀ frattura interna alla Lega possaĀ aversi soltantoĀ se Salvini perdesse il governo senza avere le elezioni”.

ON:Ā “Non entro nel merito di eventuali questioni interne al partito Lega. Io vedo con laĀ LegaĀ un nuovo centro-destra, non piĆ¹ classico, ma qualcosa di diverso, che stimoli al reale cambiamento. Matteo Salvini, come tutti noi, ha fatto delle cose belle e degli errori. Io avrei spinto la crisi subito dopo le elezioni europee, quando ĆØ cambiato il quadro politico”.Ā 

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