Missione compiuta per il governo Conte II che, dopo l'ok di Montecitorio, incassa la fiducia anche in Senato beneficiando di 169 voti favorevoli. Più o meno gli stessi numeri che il premier si aspettava, considerando anche i 133 contrari e i 5 astenuti. Via libera, dunque, al nuovo esecutivo a guida Conte, già salutato dal segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti: “Ora inizia la grande sfida: cambiamo insieme l'Italia”.
La replica al dibattito
“Ho ascoltato in religioso silenzio tutti gli interventi”, ha detto il premier Giuseppe Conte. Più volte, perché le interruzioni sono state tante durante la sua replica, che ha concluso uno dei dibattiti più accesi degli ultimi anni in Senato. A Palazzo Madama il presidente del Consiglio si è presentato per chiedere la fiducia già ottenuta alla Camera, restando per ore sul banco del governo, a prendere appunti e ad ascoltare le parole di ogni senatore che ha chiesto di poter parlare. Come previsto, soprattutto dopo il discorso di Matteo Salvini, effettuare la sua replica non è stato facile per il premier, costretto a un discorso a singhiozzo, spezzato continuamente dai rumori della Lega e dagli obbligatori richiami della presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati. A rilento, Conte riesce a snodare il suo discorso, rispondendo a tono a chi “con una certa arroganza qualcuno unilateralmente ha deciso di portare l'Italia alle elezioni da ministro dell'Interno e sempre unilateralmente e arbitrariamente di concentrare definitivamente nelle proprie mani tutti i poteri: pieni poteri”.
Duello verbale
Un affondo deciso fatto peraltro in apertura, attirandosi i toni alti della Lega. Il premier però va avanti: “Se questo era lo schema, l'obiettivo e il progetto è comprensibile che tutti coloro che lo hanno ostacolato per senso di responsabilità e nel rispetto della costituzione siano diventati nemici”. E non risparmia una forte stilettata all'ex componente verde della maggioranza: “Assegnare ad altri le proprie colpe non è da leader… Poi con calma nelle prossime settimane spiegherete al Paese cosa ci sia di dignitoso in tutti i repentini voltafaccia che ci sono stati in poche settimane”.
La giornata in Senato
Dopo aver ottenuto la fiducia alla Camera (con 343 sì e 263 no), non senza proteste dentro e fuori Palazzo Montecitorio, per il Conte II è oggi attesa la prova di fiducia al Senato. Il monito, lanciato ieri dal premier Giuseppe Conte, su un “lessico più consono e più rispettoso delle persone, della diversità delle idee” suona forse come un invito a Palazzo Madama, dove il dibattito sarà più acceso. Grande attesa c'era per l'intervento dell'ex-ministro dell'Interno, Matteo Salvini, accanto a quelli dei senatori Mario Monti e Liliana Segre.
Numeri certi?
Il presidente del Consiglio dei Ministri si aspetta di chiedere la fiducia con numeri certi: con tutta probabilità, 163 voti dovrebbero essere assicurati, anche se non si escludono alcuni “incerti”. Come ricorda Adnkronos, il senatore dem Matteo Richetti ha dichiarato che non parteciperà al voto di fiducia, così come vi sono alcuni senatori grillini che potrebbero non partecipare. Attesa anche per il voto dell'ex premier “tecnico”, Mario Monti. Fra i senatori a vita più “dubbi” vi sono: Emma Bonino, Riccardo Melo ed Adriano Cario.
Voci critiche
Ha invocato un “atteggiamento di serietà” il senatore Gregorio De Falco che, nel suo intervento ha espresso riserve su un “progetto preliminare che non specifica dove prenderà le risorse” per la Manovra. Nella sua relazione, il senatore ha, altresì, criticato una “rivisitazione del decreto sicurezza generica”. Ma la critica che De Falco ha espresso nei confronti del nuovo governo riguarda proprio il premier Conte, che, nella passata legislatura “s'è impegnato a consentire la sopravvivenza di quel governo” che ora avrebbe rinnegato.
Salvini: “Conte? Un nuovo Monti”
Intercettato dai cronisti fuori da Palazzo Madama, l'ex vicepremier Matteo Salvini ha concesso un'anticipazione di quelle che sarebbero state le sue critiche al premier Conte, arrivando a definirlo “un nuovo Monti”. E affonda: “Ho conosciuto per mesi quello che sembrava un Presidente del Consiglio. Poi non so che cosa è cambiato, cosa gli hanno promesso. Da un premier mi aspetto un'idea per l'Italia, non insulti continui. E' un uomo organico al potere, senza dignità. Abbiamo scoperto un nuovo Monti, un nuovo Gentiloni. Chi si somiglia, si piglia”.