Fin qui ĆØ stata una corsa ad ostacoli, ma adesso abbiamo di fronte una maratona che durerĆ tre anni“. E' un Giuseppe Conte che si dice “orgoglioso dei risultati raggiunti” quello che si presenta alla conferenza stampa di fine anno, tirando le somme di quello che ĆØ stato e ponendo gli obiettivi per il 2020 che sarĆ . E, nelle novitĆ del futuro, rientra una mossa abbastanza a sorpresa: doppio ministero per rimpiazzare l'addio di Fioramonti al Miur, che viene ringraziato “per l'attivitĆ Ā fin qui prestata. Abbiamo la necessitĆ Ā di rilanciare il comparto della ricerca e del'universitĆ . Non ĆØĀ vero che non abbiamo compito passi avanti, introdurremo nel 2020 l'Agenzia nazionale della ricerca che possa fungere da coordinamento ai vari livelli”. Il premier annuncia dunqueĀ la sottosegretaria al Miur, Lucia Azzolina, comeĀ nuovo ministro della scuola, mentreĀ Gaetano ManfrediĀ assumerĆ la guida del nuovo dicastero dell'UniversitĆ e della Ricerca.
Crisi e Manovra
Ma la tematica piĆ¹ urgente che ha chiuso l'anno, l'addio del ministro di un dicastero chiave come quello dell'Istruzione, non ĆØ la sola a tenere banco a Villa Madama. E il premier, per cominciare, esclude la crisi di governo eĀ un tris a Palazzo Chigi: “L'ipotesi di un Conte tre? Per caritĆ , no… Non posso fare il presidente del Consiglio senza il pieno serio determinato sostegno delle forze politiche che sostengono la maggioranza,. Ma sarebbe una sconfitta per tutti. Io non vedo un altro governo, mi sembra uno scenario inverosimile ma sarebbe davvero una sconfitta per tutte le forze politiche andare al voto per fare le cose che potremmo fare ora”. Poi la Manovra: “Questi primi giorni e poco piĆ¹ del nuovo governo siamo stati costretti a correre i cento metri, ĆØ stato uno sprint ad ostacoli per mettere il paese in sicurezza, occorreva una manovra seria e responsabile, avevamo il compito di recuperare 23 miliardi per disinnescare l'Iva… Ma questo non significa che andremo a passo lento. Questo spazio temporale ci permetterĆ di programmare un piano ambizioso, per varare riformatore, quelle misure che il Paese attenda da anni. I cittadini chiedono un efficace piano per il miglioramento della loro vita, dobbiamo dare maggior respiro alle famiglie”.
Salvini e migranti
Una battuta la concede anche sull'ex vicepremier Salvini e sulla Lega, definitaĀ “una forza politica pienamente legittimata a partecipare al gioco democratico. Quel che piĆ¹ mi ha meravigliato perĆ² ĆØ il modo in cui Salvini interpreta la sua leadership, che ritengo insidiosa, perchĆ© si ritiene sciolta da vincoli e chiede pieni poteri. In questo modo produce slabbrature istituzionali e veri e propri strappi”. E sulla questione degli sbarchi, il premier precisa: “Il tema dell'immigrazione ĆØ sparito un po' dai radar. La propaganda puĆ² tenere accese le luci dei riflettori su un tema in modo strategico, ma stiamo ottenendo risultati per certi versi anche migliori rispetto al precedente esecutivo: senza clamori, senza che si parli di porti chiusi e porti aperti. L'Italia chiuderĆ il 2019 con meno di 12 mila sbarchi. Il 2018 ĆØ stato chiuso con circa il doppio”.