Il Consiglio dei ministri che si è riunito alle 15:30 di giovedì 19 settembre a Palazzo Chigi ha approvato diversi decreti, tra cui quello sulla cybersicurezza. Sembra complicarsi invece il cammine della bozza del decreto legge “per il contrasto dei cambiamenti climatici e la promozione dell'economia verde” presentato ieri dal ministro dell'Ambiente Sergio Costa. Potrebbe infatti essere trasformato in un disegno di legge.
Il via libera
Il decreto legge dal titolo “Disposizioni urgenti in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica” incorpora un disegno di legge del governo precedente e introduce una norma a protezione della Borsa italiana. Nel decreto è contenuto il Perimetro di sicurezza nazionale per la protezione della rete digitale della pubblica amministrazione, degli enti, di utenti pubblici e privati “da cui dipende l'esercizio di una funzione essenziale dello Stato”, scrive Public Policy. Sono accorciati i termini, da sei a quattro mesi, per l'emanazione del decreto della presidenza del Consiglio dei ministri che dovrà individuare chi rientra nel “Perimetro”, e da 12 a 10 mesi l'approvazione di misure di sicurezza che garantiscano elevata protezione. C'è anche il potenziamento del Centro di valutazione e certificazione nazionale, che si occupa delle fornitore della tecnologia dell'informazione e della comunicazione e può erogare multe. Inoltre il decreto allarga i poteri del presidente del Consiglio che, in caso di urgenza, può imporre la disattivazione delle reti, su deliberazione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica. Per quanto riguarda il 5G, anche in questo caso vale il “Perimetro nazionale di sicurezza”. La possibilità di rilasciare o meno autorizzazioni dipenderà da un attento esame su eventuali rischi per le reti e per i dati, inoltre le autorizzazioni già rilasciate possono essere riviste per aggiornare i livelli di sicurezza.Prossimo passo, il regolamento attuativo.
Il resto
È stato approvato dal Cdm anche il decreto che sposta le competenze, alcune passano dal Ministero dei Beni culturali al Ministero degli Esteri, e riorganizza i dicasteri. Lo ha comunicato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà. in quota Pd. Non è stato ordine del giorno né oggetto di discussione il decreto legge “Clima” che prevede, tra le altre cose, il taglio dei sussidi dannosi per l'ambiente. Potrebbe diventare, scrive Il Sole 24 Ore, un disegno di legge.