“Continuiamo a pregare insieme per gli ammalati, gli operatori sanitari, tanta gente che soffre quest’epidemia. Preghiamo per i nostri sacerdoti perché abbiano il coraggio di uscire e andare dagli ammalati, portando la forza della Parola di Dio e l’Eucaristia e accompagnare gli operatori sanitari e i volontari in quello che stanno facendo”. La voce di Papa Francesco fende il silenzio della Cappella Santa Marta in una giornata surreale per tutta l’Italia. La stessa aria si respira nel luogo sacro, dove il Pontefice celebra ogni giorno la Messa
“Aprirsi, non nascondersi”
L’omelia di questa mattina è incentrata sul peccato e la tentazione di nascondersi: “Il Signore chiama” a discutere, dice Papa Francesco, contro ogni velleità di vanità che porta a chiudersi alla chiama di Dio. “Invece, l’invito del Signore è quello di un padre, un fratello […] Alla fine Io sono capace di cambiare la tua vita dal rosso al bianco”. Il Pontefice invita i fedeli a fare proprio l’invito della Parola, affinché “incoraggi” i fedeli: “Che la nostra preghiera sia reale” aggiunge il Papa: Parlare con Dio “della nostra realtà, dei nostri peccati, delle nostre miserie. Parlare con il Signore. Lui sa, Lui sa cosa sia noi” contro una “vanità” che “ci invita sempre a coprire“.
Udienza sospesa
L’invito di Papa Francesco è entrare, ora più che mai, in dialogo con il Signore, perché solo condividendo le miserie che ci appartengono possiamo guarire. La dimensione della trasparenza contro quella del nascondimento, dunque. Una preghiera che è un balsamo per i difficili tempi che l’Italia sta attraversando. Anche il Vaticano sta attuando varie misure per limitare gli assembramenti in Piazza San Pietro. Si è definito “ingabbiato” il Pontefice due giorni fa quando, per la prima volta, ha recitato la preghiera dell’Angelus nella biblioteca del Palazzo Apostolico. Anche l’udienza del mercoledì è stata annullata e, al suo posto, verrà trasmesso un video con la catechesi settimanale del Papa.