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Papa: a San Pietro il Concistoro con la creazione di 13 cardinali

Con questi sono 101 i cardinali nominati da Francesco. Tra loro nove "elettori" in caso di Conclave e quattro '"over-80"

Papa Francesco è entrato in processione nella Basilica di San Pietro dove questo pomeriggio, all’Altare della Cattedra, presiede il Concistoro ordinario pubblico per la creazione di 13 nuovi cardinali. Di questi nove hanno diritto di voto in caso di Conclave e tre sono ultra-ottantenni. La cerimonia si svolge con restrizioni e limitazioni dovute all’emergenza-Covid. Due dei nuovi porporati – Cornelius Sim, primo cardinale del Brunei, e Jose F. Advincula, arcivescovo di Capiz (Filippine) – non possono essere presenti e riceveranno la berretta e l’anello in seguito. I membri del Sacro Collegio impossibilitati a raggiungere Roma partecipano alla celebrazione da remoto tramite una piattaforma digitale. Con questi salgono a 101 i cardinali nominati da Papa Francesco, un numero già maggiore di quelli nominati dal suo predecessore. Papa Benedetto XVI infatti ha creato 90 cardinali in cinque concistori.

Durante la cerimonia è stato omesso il tradizionale “abbraccio di pace” fra i cardinali, e sono ugualmente cancellate le usuali “visite di cortesia” alle nuove porpore. Inoltre, le celebrazioni – compresa la messa di domani mattina alle 10.00, sempre all’Altare della cattedra della Basilica vaticana, del Papa con i nuovi cardinali – avvengono con una partecipazione limitatissima di fedeli, non più di 100, quindi solo coloro che accompagnano i nuovi porporati.

L’omelia del Papa

“Cari Fratelli, tutti noi vogliamo bene a Gesù, tutti vogliamo seguirlo, ma dobbiamo essere sempre vigilanti per rimanere “sulla sua strada”. Perché con i piedi, con il corpo possiamo essere con Lui, ma il nostro cuore può essere lontano, e portarci “fuori strada”. Pensiamo a tanti generi di corruzione nella vita sacerdotale. Così, ad esempio, il rosso porpora dell’abito cardinalizio, che è il colore del sangue, può diventare, per lo spirito mondano, quello di una eminente distinzione. E tu non sarai più il pastore, vicino al popolo: sentirai solo di essere un’eminenza. Quando tu sentirai quello, sentirai di essere fuori strada”. É il passo centrale dell’omelia di papa Francesco nel Concistoro in cui questo pomeriggio, nella Basilica di San Pietro, crea 13 nuovi cardinali, di cui nove ‘elettori’ in caso di Conclave.

Il commento al Vangelo

Commentando il Vangelo, il Papa ha spiegato che la strada “è l’ambiente in cui sempre si svolge il cammino della Chiesa: la strada della vita, della storia, che è storia di salvezza nella misura in cui è fatta con Cristo, orientata al suo Mistero pasquale”. “Gerusalemme è sempre davanti a noi – ha proseguito -. La Croce e la Risurrezione appartengono alla nostra storia, sono il nostro oggi, ma sono sempre anche la meta del nostro cammino“. “Questa Parola evangelica ha accompagnato spesso i Concistori per la creazione di nuovi Cardinali – ha sottolineato il Pontefice -. Non è solo uno ‘sfondo’, è una ‘indicazione di percorso’ per noi che, oggi, siamo in cammino insieme con Gesù, che procede sulla strada davanti a noi. Lui è la forza e il senso della nostra vita e del nostro ministero”.

Il Papa, in particolare, ha poi puntato il dito contro “un’altra strada”, che è “la strada di chi, magari senza nemmeno rendersene conto, “usa” il Signore per promuovere sé stesso; di chi – come dice San Paolo – cerca i propri interessi e non quelli di Cristo”. E ciò significa essere “fuori strada”. Sempre riferendosi alla scrittura evangelica, Francesco l’ha quindi definita “una Parola salutare anche per noi oggi. Anche noi, Papa e Cardinali, dobbiamo sempre rispecchiarci in questa Parola di verità. È una spada affilata, ci taglia, è dolorosa, ma nello stesso tempo ci guarisce, ci libera, ci converte”. “Conversione è proprio questo – ha concluso -: da fuori strada, andare sulla strada di Dio”

Cardinale Grech: “La pandemia aiuti a ripensare gli stili di vita”

“Le drammatiche circostanze che la Chiesa e il mondo stanno attraversando ci sfidano ad offrire una lettura della pandemia che aiuti tutti e ciascuno a cogliere in questa tragedia anche l’opportunità di “ripensare i nostri stili di vita”, le nostre relazioni, l’organizzazione delle nostre società e soprattutto il senso della nostra esistenza. E questo lo diciamo non solo per il mondo, ma anche per noi, per la Chiesa”. É l’inizio del saluto rivolto al Papa, anche a nome degli altri neo-porporati, dal nuovo cardinale Mario Grech, maltese, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, durante la cerimonia del Concistoro nella Basilica di San Pietro. Con riferimento al proprio ruolo specifico, Grech ha parlato del “profilo della Chiesa sinodale e della sinodalità come forma e stile della Chiesa“.

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