L’Imam di Milano e Presidente della Coreis, la Comunità religiosa islamica italia dichiara: “Santa Sofia doveva rimanere una chiesa e basta. Da secoli sono state fatte scelte politiche e culturali con cui non mi trovo d’accordo”. È netta la sua posizione sulla scelta del governo turco di riconvertire la basilica di Santa Sofia di Istanbul in una moschea. E di fronte al dolore del Papa, espresso dopo la preghiera dell’Angelus a San Pietro per tale decisione della Turchia, si esprime così: “Doveva rimanere una chiesa, parole del Papa legittime”. Inoltre, aggiunge che la sua posizione è suffragata da “fatti storici e riferimenti coranici”.
Pallavicini ricorda che «Nella storia dell’Islam, quando i sapienti musulmani visitavano un luogo di culto, come una sinagoga, un monastero o un luogo di sepoltura di altre confessioni, rispettavano sempre questi luoghi e la loro identità. A partire dall’episodio del califfo Omar che, quando entrò a Gerusalemme e gli offrirono la possibilità di pregare in una chiesa, rifiutò per rispetto dei fedeli cristiani». Per cui, è convinto che questo sia l’approccio da mantenere, allora come oggi.
La vicenda
Il Consiglio di Stato turco ha annullato il decreto del 24 novembre 1934 dell’allora presidente Mustafa Kemal Ataturk che trasformava Santa Sofia in un museo. La decisione è stata presa all’unanimità. I giudici hanno accolto il ricorso presentato nel 2016 da un piccolo gruppo islamista locale, l’Associazione per la protezione dei monumenti storici e dell’ambiente. Santa Sofia, secondo le motivazioni rese note, apparterrebbe a una fondazione religiosa che l’avrebbe eredito dal sultano ottomano Maometto II, che nel 1453 conquistò Costantinopoli e convertì Santa Sofia da chiesa in moschea. Sarebbe quindi illegittimo, secondo i giudici, destinare il complesso a un uso diverso da quello allora definito di luogo di culto islamico.
La risposta di Erdogan
L’iconografia religiosa di Santa Sofia, che tornerà a essere una moschea, “non sarà toccata” e sarà visibile ai visitatori di tutte le fedi. Così ha assicurato il portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, Ibrahim Kalin, in interviste separate concesse alla turca Trt e alla britannica Bbc, precisando come nel Paese ci siano “un consenso ed un sostegno enorme tra i partiti politici, di opposizione e repubblicani” sulla riconversione di Santa Sofia da museo a moschea.