L’ennesimo omicidio per motivi ancora da capire. “L’ho ucciso io” sarebbero queste le parole dell’assassino di Fabio Catapano, il 48enne ucciso questa mattina davanti al cancello carrabile del comprensorio dove viveva con la compagna e i figli in via Sparanise, a Castel di Leva (RM).
Un tradimento alla base dell’omicidio?
L’uomo, vicino di casa di Catapano, si è presentato nella caserma dei carabinieri del Divino Amore poche ore dopo l’omicidio. Ha confessato spiegando di aver agito per motivi passionali. Un tradimento, però, subito dalla vittima e al quale gli investigatori al momento sembrano credere poco.
5 proiettili che non danno scampo
Davanti al cancello di una delle villette a schiera della stradina di campagna c’è ancora la vasta chiazza di sangue dell’uomo. “Ho sentito 5 spari ma poi non ho visto nessuno”. Sono le dichiarazioni fatte all’Adnkronos di una parente di Fabio Catapano.
Aveva tre figli, “e altri tre della compagna, che però erano come suoi” racconta sempre all’Adnkronos il padre della donna che viveva con Catapano. Purtroppo i cinque proiettili non hanno dato scampo all’imbianchino incensurato che lascia 6 figli.