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Offida: infermiere accusato di aver ucciso 8 anziani in una Rsa

Un infermiere è accusato di aver ucciso otto pazienti anziani e di aver tentato di ucciderne altri quattro ospiti in una residenza sanitaria assistenziale (Rsa) di Offida, in provincia di Ascoli Piceno, nelle Marche. Nell’operazione dei carabinieri di Ascoli Piceno in cui è stata data esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dell’infermiere, sono stati imegnati diversi militari del nucleo investigativo di Ascoli Piceno, della Compagnia di San Benedetto del Tronto e della stazione di Offida.

Le indagini

L’infermiere, spiegano gli inquirenti, è indagato per otto omicidi volontari premeditati e 4 tentati omicidi di anziano avvenuti tra il gennaio 2017 e il febbraio 2019, nei periodi in cui l’uomo prestava servizio presso la struttura. L’ipotesi è che i decessi siano avvenuti somministrando farmaci non previsti o in dosi eccessive. Contestate, fa sapere il procuratore Umberto Monti, “le ulteriori aggravanti dell’aver commesso i fatti con mezzi insidiosi (ripetute somministrazioni indebite di farmaci, promazina, insulina, anticoagulanti, per dosi e/o tipologia non previsti e controindicati, al fine di causare i decessi), e con abuso dei poteri e violazione dei doveri inerenti la funzione di infermiere che espletava”. A fondamento della misura cautelare sono stati acquisiti “gravi indizi di colpevolezza e sono state ravvisate esigenze cautelari“.

Allarme lanciato da una Oss

Le indagini per i decessi hanno preso avvio nel settembre 2018 grazie ad un’operatrice socio sanitaria (Oss) in servizio presso la stessa struttura. “Dopo aver cercato di esternare i suoi sospetti ad altro personale sanitario e ad alcuni suoi superiori senza trovare ascolto – spiega il procuratore di Ascoli Piceno Umberto Monti – si è rivolta ai carabinieri della stazione di Offida, che non hanno sottovalutato la segnalazione, l’hanno coordinata con alcune lamentele da parte dei familiari degli ospiti e hanno interloquito immediatamente con la Procura della Repubblica per gli eventuali approfondimenti”.

L’infermiere nega ogni responsabilità

L’operatore sanitario – un 56enne che attualmente non è in servizio – attraverso il suo legale nega ogni responsabilità in relazione alle morti in questione, e si prepara a valutare con gli esperti gli esiti dell’autopsia su una delle vittime, una 95enne di Ripatransone, morta nella Residenza sanitaria per anziani di Offida all’inizio di febbraio. Il suo è il secondo caso di decessi sospetti nella struttura dell’Asur, dopo quello di Vincenzo Gabrielli, 93enne morto anche lui nella Rsa a febbraio. La Procura di Ascoli – che aveva disposto la riesumazione della salma – ipotizza che il decesso sia stato provocato dall’assunzione di farmaci o sostanze in quantità non moderate. Per entrambi gli episodi è indagato per omicidio volontario l’infermiere. L’indagine della Procura ascolana era partita dalle segnalazione della presenza di anomalie delle cartelle cliniche dei due pazienti deceduti a febbraio. Ma a quanto sta emergendo nelle ultime ore, i casi di morti sospette nella Residenza per anziani di Offida che ospita 40 pazienti, potrebbero essere almeno 8. La vicenda oltre ad avere scioccato il paese sta iniziando a preoccupare tutto il territorio provinciale di Ascoli, considerando che non sono poche le famiglie che affidano i propri parenti alla struttura, quando le cure ospedaliere per loro diventano difficili.

Picco di decessi a Offida: doppio dei morti che in altre strutture

E’ stato rilevato un “deciso picco di mortalità” presso la Rsa di Offida nel 2017 e 2018 rispetto alle altre due che si trovano in provincia di Ascoli Piceno, con “oltre il doppio dei decessi. E’ il risultato degli approfondimenti sugli indici di mortalità nelle tre Rsa del territorio, disposti dalla Procura di Ascoli Piceno nell’ambito delle indagini sulle morti ‘anomale’ di alcuni ospiti della residenza di Offida, per le quali oggi è stato arrestato un infermiere. Indici di mortalità, dice il procuratore Umberto Monti, “elaborati dalla Medicina Legale dell’Asur di Ascoli Piceno” che hanno subito posto in evidenza “dati preoccupanti”. Sulla scorta dei quali sono stati disposti altri approfondimenti delegati al Nucleo investigativo dei carabinieri di Ascoli in collaborazione con il Norm della Compagnia di San Benedetto del Tronto e la Stazione carabinieri di Offida, “con acquisizione di documentazione medica, indagini tecniche e ascolto di numerose persone; sentite anche decine di persone tra familiari di pazienti e personale sanitario”. Contemporaneamente “la Polizia giudiziaria ha disposto una serie di accertamenti medico-legali a cura della Medicina Legale di Ascoli Piceno, contestualmente monitorando in tempo reale i ricoveri ospedalieri degli ospiti della Rsa di Offida e i decessi che avvenivano, effettuando tutti i necessari accertamenti di medicina necroscopica sui decessi”. Un monitoraggio che ha portato nel febbraio 2019 la “discovery” delle indagini “per l’effettuazione urgente di una autopsia e per l’esecuzione di operazioni di perquisizione e sequestro a carico della persona sottoposta ad indagini”. Ai medici di Medicina legale di Ascoli “sono stati quindi affiancati due specialisti della Università di Macerata in relazione all’esame e valutazione di decine di cartelle cliniche e diari infermieristici, alla ricostruzione delle cause dei decessi, alle verifiche sulle somministrazioni dei farmaci, alle analisi su alcuni farmaci sequestrati alla persona sottoposta ad indagini”. La direzione dell’Asur Marche Area di Ascoli “attraverso il prezioso contributo della Uo di Medicina Legale, ha fin da subito offerto piena e attiva collaborazione” conclude il procuratore Monti.

Sindaco di Offida: “E’ una notizia sconvolgente”

“E’ una notizia sconvolgente ed è assolutamente necessario che, se ci sono responsabilità dell’unica persona individuata, questa venga punita come da legge. Ma sulla qualità della struttura e la professionalità dei sanitari che vi operano non ho dubbio alcuno”. Così il sindaco di Offida (Ascoli Piceno) Luigi Massa commenta la notizia dell’arresto dell’infermiere. “Sono addolorato per queste povere vittime e per la sofferenza arrecata ai familiari. Soprattutto per loro la giustizia deve fare il suo corso. Non deve però sfuggire il particolare importante che ad essere accusata di questi fatti terribili è una persona sola, un infermiere – sottolinea il sindaco Massa -. Alla Rsa di Offida è stata ricoverata mia madre e posso assicurare che le sono state sempre prestate le migliori cure e assistenza, con grande umanità. Vi lavorano persone serie e preparate e al Comune di Offida non sono mai giunte lamentele. La struttura – conclude Massa – si è distinta anche durante l’emergenza Covid che è stata gestita dal personale con precisione e rispetto dei protocolli, tanto che non sono stati registrati casi di positività al coronavirus”.

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