‘Ndrangheta: decapitata la cosca di Sant’Eufemia d’Aspromonte

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Decapitata la cosca di ‘ndrangheta di Sant’Eufemia d’Aspromonte, comune di Reggio Calabria. La squadra mobile locale ha eseguito stamane un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria nei confronti di nove persone. Quattro sono finite in carcere, altre cinque ai domiciliari.

La cosca Sant’Eufemia d’Aspromonte

Si tratta di capi, elementi di vertice e prestanome della cosca di Sant’Eufemia d’Aspromonte, funzionalmente dipendente della famiglia mafiosa Alvaro di Sinopoli, imperante anche a San Procopio, Cosoleto, Delianuova e zone limitrofe. La cosca Alvaro era stata duramente colpita nel 2018.

Le accuse

Gli arrestati sono accusati a vario titolo, scrivono gli inquirenti, di concorso esterno in associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori ed autoriciclaggio, con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa.

Nel blitz di stamattina sono stati impiegati circa un centinaio di agenti della polizia di stato.

Coordinati dal procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, dall’aggiunto Gaetano Paci e dal pm Giulia Pantano, gli investigatori della Squadra mobile e del commissariato di Palmi stanno eseguendo anche numerose perquisizioni e sequestri di imprese, esercizi commerciali, appartamenti e terreni.

Eyphemos

L’inchiesta è il seguito dell’operazione “Eyphemos” che nel gennaio scorso ha portato all’arresto di numerosi esponenti di ‘ndrangheta a Sant’Eufemia d’Aspromonte.

Ma anche di politici come l’ex sindaco Domenico Creazzo che era stato appena eletto consigliere regionale nella lista Fratelli d’Italia, partito da cui è stato poi espulso.

Vallone saluta Reggio Calabria

Il questore di Reggio Calabria Maurizio Vallone lascia la città. Oggi, al termine della conferenza stampa sull’operazione contro la ‘ndrangheta, Vallone saluterà Reggio per assumere un altro importante incarico al Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

Milena Castigli: