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Navalny trasferito a Berlino, ong tedesca: “E’ stabile”

La dottoressa dell'oppositore russo: "Dopo tutto questo tempo sarà impossibile stabilire il veleno usato"

Alexei Navalny sarebbe stabile, in coma e attaccato a un respiratore. E’ quanto ha dichiarato all’Afp il direttore dell’ong tedesca Cinema for Peace, poco dopo l’atterraggio dell’aereo – noleggiato dalla stessa ong – che da Omsk, in Siberia, ha portato il leader dell’opposizione russa a Berlino.

In principio, secondo quanto riporta il sito Flightradar24 – che monitora le rotte aeree in tutto il mondo in tempo reale – l’aereo sarebbe dovuto atterrare all’aeroporto di Schoenfeld, a sud est di Berlino, per poi fare rotta verso lo scalo di Tegel, dove è atterrato su una pista militare. Ad attendere il velivolo diverse ambulanze.

Navalny portato via in segreto

Nel frattempo, su Twitter, la portavoce dell’oppositore russo, Kira Yarmysh, ha riferito che Navalny è stato portato via in segreto dall’ospedale. “In quel momento Oleg Navalny, Ivan Zhadanov e io eravamo in ospedale – scrive nel post -. Avevamo convenuto che saremmo andati in ambulanza con Alexei. Ma ci è stato portato via in segreto“.

Le dichiarazioni della dottoressa di Navalny

La dottoressa personale del dissidente russo, Anastasija Vasilieva, in un’intervista a Repubblica, ha affermato che il ritardo del trasferimento in Germania di Navalny è frutto della volontà delle autorità russe di “voler nascondere la causa delle gravi condizioni”. Dopo tutto questo tempo, ha sottolineato la dottoressa, nel corpo di Navalny non ci saranno più tracce di veleno e sarà quindi impossibile capire quale sostanza sia stata usata. 

I medici di Omsk non volevano lasciar andare Navalny. Sostenevano  che non fosse trasportabile, ma era una menzogna palese. È illegale e  criminale trattenere un paziente in un ospedale che non ha le  attrezzature necessarie a garantirgli le cure di cui ha bisogno”, ha  spiegato Vasilieva, secondo la quale in Russia “seppure trovassero la  causa, la nasconderebbero. Nessuno vuole uno scandalo internazionale”.

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