“La strada verso la guarigione è chiara anche se non vicina“. E’ quanto ha scritto in un nuovo post su Instagram l’oppositore russo Alexey Navalny. “Il telefono nelle mie mani è inutile come un sasso e versarsi un bicchiere d’acqua si trasforma in una vera e propria impresa”, ha scritto ancora nel post in una foto che lo ritrae mentre scende le scale da solo e senza flebo.
Un lungo e faticoso percorso
Affidando al social i suoi pensieri, l’oppositore russo racconta che “di recente” faceva fatica a “riconoscere le persone”, aveva difficoltà non solo a parlare, ma anche a pensare una parola da scrivere su una lavagna che i medici gli avevano fornito. “Ho le gambe tremanti quando salgo le scale e penso dov’è l’ascensore?, ha aggiunto, precisando che “molti problemi vanno ancora risolti“.
Navalny, però, ha anche riconosciuto che il principale dei problemi è stato risolto dai medici della Charité: “Mi hanno trasformato da ‘persona tecnicamente viva’ a qualcuno che ha tutte le possibilità di diventare di nuovo una forma superiore dell’essere della società moderna”.
L’avvelenamento
Nel frattempo, sono spuntate nuove ipotesi sull’avvelenamento dell’oppositore russo. I suoi colleghi del Fondo anticorruzione sostengono che ad avvelenarlo sarebbe stata una bottiglietta di acqua fornita gratuitamente dall’hotel nel quale alloggiava prima della partenza.
Il Parlamento europeo – con una risoluzione con 532 voti a favore, 84 contrari e 72 astenuti – ha pesantemente condannato l’avvelenamento del blogger e ha chiesto un’indagine internazionale approfondita e ai Paesi membri di imporre sanzioni che consentano il congelamento dei beni europei di individui corrotti, in linea con i risultati della Alexei Navalny Anti-Corruption Foundation.