17 anni fa l’attentato ai cinque militari in Iraq. Fu la più grave strage che ha visto coinvolti i soldati italiani dalla seconda guerra mondiale. A Nassiriya, cittadina nel sud dell’Iraq, l’Italia aveva la base del contingente inviato dopo la guerra a Saddam Hussain. Era il 12 novembre 2003.
L’attacco alla base militare
Quella mattina, in un attacco alla base Maestrale a Nassiriya, morirono 19 italiani (12 carabinieri, 5 soldati e due civili). La missione militare era iniziata pochi mesi prima, a giugno. A provocare la strage, un camion imbottito di esplosivo lanciato a tutta velocitaà contro la palazzina di tre piani che ospitava i carabinieri della Msu (Multinational specialized unit). Il camion forzò il posto di blocco all’entrata della base, situata nella vecchia sede della Camera di commercio locale. Gli occupanti aprirono il fuoco contro i militari a guardia dell’ingresso, che risposero al fuoco senza però riuscire a fermare il mezzo. L’esplosione sventrò gran parte dell’edificio, posto sulle rive del fiume Eufrate e danneggiato una seconda palazzina dove aveva sede il comando.
Le inchieste aperte su Nassiriya
Sulla strage sono state aperte due inchieste. Una su esecutori e mandanti, che ha consentito di individuare tutti i responsabili ma che è stata archiviata perché nessuno era più in vita. Un’altra sulle presunte carenze delle misure di sicurezza della base Maestrale, che ha coinvolto i comandanti italiani. Questi sono stati penalmente assolti, ma il generale Bruno Stano è stato ritenuto civilmente responsabile dalla Cassazione, il 10 settembre 2019, e condannato a risarcire i familiari delle vittime.
Il messaggio del presidente della Repubblica
“Nella odierna “Giornata del ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali” il pensiero e la gratitudine del Paese sono rivolti al sacrificio degli uomini e delle donne che, consci dei rischi ai quali andavano incontro, con coraggio e silenziosa abnegazione hanno sacrificato la propria vita per la difesa della pace e per l’affermazione dei diritti umani”. Loscrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. “Il nostro Paese è parte integrante e promotore della Comunità internazionale che si impegna costantemente per la pacificazione e la stabilizzazione di aree geografiche travagliate da conflitti e per contrastare ogni forma di terrorismo, consapevoli che il bene prezioso della libertà va conquistato giorno dopo giorno, tutti insieme, perché non può realizzarsi senza una piena condivisione tra i popoli”, scrive ancora il Capo dello Stato.
“I militari e i civili che operano con ammirevole spirito di servizio nelle missioni di pace e umanitarie, rese ulteriormente difficili dalla grave pandemia che affligge oggi la società globale, sono la prova tangibile del senso di responsabilità e di dedizione al bene comune. Questo prezioso momento di ricordo sia fonte di riflessione e di rinnovato impegno di solidarietà, nella corrispondenza al vincolo morale rappresentato da quanti sono caduti. Ai familiari, che portano su sé stessi l’angoscia e la tristezza della perdita dei loro cari, va la riconoscenza della Repubblica e la mia commossa ed affettuosa vicinanza”, conclude Mattarella.
Casellati: “Il sacrificio testimonia l’impegno per la pace”
“Oggi ricordiamo con commozione i 19 martiri italiani uccisi nel vile attentato di Nassiriya del 12 novembre 2003. Il loro sacrificio – così come quello di tutti i Caduti, militari e civili, cui questa giornata è stata dedicata – rimane una testimonianza dolorosa dell’impegno dei nostri soldati nel combattere il terrorismo, aiutare i popoli oppressi, garantire la sicurezza e portare la pace nelle aree più difficili del pianeta. Il Paese non dovrà mai dimenticare chi, per fedeltà alla Patria, ha sacrificato la propria vita in questa missione. Nelle zone di guerra del mondo, così come nelle nostre città, l’Italia sa di poter sempre contare sulla dedizione, il coraggio e il lavoro di donne e uomini in divisa ai quali anche oggi va un doveroso grazie per l’aiuto che stanno offrendo nella gestione dell’emergenza sanitaria”. Lo ha dichiarato il Presidente del Senato Elisabetta Casellati ricordando la strage di Nassiriya.
Fico: “Le ingiustizie possono e debbono essere abbattute”
“Rinnoviamo oggi la vicinanza alle famiglie delle vittime di tutte le missioni. Esprimiamo riconoscenza nei confronti dei nostri caduti”. Così il presidente della Camera Roberto Fico in un messaggio a 17 anni dalla strage. “Sono convinto che – afferma Fico – il nostro Paese debba continuare ad adoperarsi – nelle sedi internazionali – per perseguire politiche volte alla prevenzione dei conflitti incidendo sui fattori che ne sono causa. E soprattutto per privilegiare misure volte a mantenere o ristabilire pace e sicurezza senza ricorrere all’uso della forza. La pace, tuttavia, non è solo assenza di guerra, è soprattutto l’idea che le ingiustizie possano e debbano essere abbattute. Superando la logica del più forte, si orienti il cammino della comunità umana verso la costruzione di una convivenza fondata sul rispetto della dignità dell’uomo e dei diritti che vi si radicano. È un compito che ci riguarda tutti – cittadini, politica ed Istituzioni – in un percorso di azioni, anche quotidiane, ispirate ad una società solidale. Bisogna generare fiducia in alternativa all’odio, condivisione in alternativa all’egoismo. É l’unica vera strada per giungere ad una pace diffusa, autentica e duratura”.
Toffalo: “Ricordare come senso del dovere”
“C’è un filo rosso che unisce i nostri caduti a tutti i militari in servizio. Credere nel giuramento prestato ed essere sempre pronti a sacrificare la propria vita per la Patria. Oggi, nella “Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace”, il mio pensiero è rivolto a tutti i genitori, alle mogli, ai figli, che convivono con il dolore insanabile della perdita di un congiunto. I nostri caduti militari e civili nelle missioni di pace sono testimonianza di estremo coraggio e senso del dovere“. Sono le parole del Sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo. “Le Forze armate sono simbolo di coesione nazionale. Un importante strumento di cooperazione e politica internazionale per stabilizzare le aree più critiche del pianeta e garantire maggiore sicurezza e pace. In questo giorno celebriamo anche il 17esimo anniversario dell’attentato di Nassiriya, nel quale morirono 19 italiani. Dodici Carabinieri, cinque militari dell’Esercito e due civili. Resterà sempre vivo il ricordo del loro sacrificio”, scrive Tofalo.
“Dedicare tutta la vita per la difesa della Patria è un immenso sacrificio, ma anche testimonianza di profondo amore per la nazione, dedizione e coraggio. Tutti i ragazzi che si trovano occupati nelle missioni all’estero ci insegnano cosa significa onorare il Paese. Un grazie di cuore a loro. A tutte le donne e gli uomini che ogni giorno, silenziosamente, garantiscono la sicurezza di noi tutti lontano da casa, nei teatri internazionali”.