Cosa accadrebbe se Carmen, l'eroina della celebre opera lirica di Bizet, non venisse uccisa da Don José? Diventerebbe una “Carmen” moderna, con un chiaro e voluto messaggio anti-femminicidio. Ecco allora che il 7 gennaio debutta al Teatro del Maggio Musicale di Firenze l'opera del regista Leo Muscato che ne ha modificato il finale: Don Josè, rabbioso di gelosia, colpisce Carmen, inmamorata di Escamillo, con un bastone per ammazzarla, e lei cade. Ed è prorio qui che si realizza il colpo di scena: la donna gli sfila la pistola e spara. Carmen vive, Don Josè muore assassinato.
“Perchè applaudire ad un femminicido?”
Come riporta l'Ansa, la scelta di cambiare il finale del melodramma di Bizet è stata presa dopo un dibattito nato all'interno del teatro la scorsa estate. Fu il soprintendente Cristiano Chiarot a suggerire: “E se questa volta non morisse? Perché dobbiamo far applaudire a una donna uccisa con tutto quello che succede?”. Due domande non banali che hanno lasciato non pochi dubbi ma alle quali Muscato ha risposto modificando proprio gli ultimi istanti dell'Opera. Il tutto senza toccare neppure una nota o una parola del testo, anche se l'azione finale è completamente opposta al finale tradizionale. E Don Josè reciterà fino alla fine la sua parte, ma le frasi “Mi potete arrestare. L'ho uccisa io. Oh Carmen, mia Carmen adorata“, le pronuncerà spirando, con la donna iginocchiata accanto al cadavere. Sipario. “Nel teatro c'è discussione, lavoriamo insieme – ha spiegato Chiarot – io credo a un ruolo etico del teatro, a una sua funzione sociale. Il teatro deve far sì divertire, ma anche fornire spunti di riflessione. Quale è lo spirito odierno della Carmen? Deve rimanere sempre un'opera folkloristica, spagnola, gitana, legata all'800? Perciò ho chiesto a Muscato di valutare se si poteva fare qualcosa“.
Muscato: “Al Maggio una Carmen moderna…
“Porteremo in scena un Bizet attuale, toglieremo una visione ottocentesca di donna oggetto e in qualche modo colpevole, proporremo sottotraccia un significato attuale – ha affermato Leo Muscato -. D'altra parte credo che ogni classico sia tale se riesce a parlare in modo diverso e attuale a spettatori diversi di epoche diverse”. All'inizio il regista aveva alcune perplessità circa il modificare l'opera; “ma quando ho cominciato a lavorare alla produzione – ha aggiuntoo – mi è sembrato possibile intervenire, da regista 'invisibile', ruolo in cui credo. Ho capito che si poteva superare la visione della donna a uso e consumo del maschio, senza mancare di rispetto all'originale”.
…ambientata in un campo Rom”
Al Teatro del Maggio, la protagonista vestirà panni di una nomade contemporanea, liberata da abiti borghesi ottocenteschi. Ma Carmen abiterà in un accampamento degli anni '80. “Mi sarei aspettato reazioni non per il cambio del finale ma più per l'ambientazione nel campo Rom”, ha aggiunto Muscato, mentre la tensione emotiva che percorre l'opera conduce il pubblico ad affrontare “il tema della morte, tema forte che resta comunque”. Il ruolo di Carmen sarà, in alternanza, ricoperto da Veronica Simeoni e Marina Comparato; Roberto Aronica e Sergio Escobar vestiranno i panni di Don Josè. Il direttore sarà Ryan McAdams. Cinque le repliche previste, tutte già esaurite.