Appuntamento a Londra, il 15 luglio: sarà quella l'ultima data dell'ultimo tour di Paul Simon, il cantautore di Newark. Con una lettera ai suoi fan, l'uomo di The Sound of Silence, Bridge over troubled water e via discorrendo, ha annunciato il suo ritiro dai palcoscenici e dalla musica: “Mi sono chiesto spesso – ha scritto – cosa avrei provato il giorno in cui avessi deciso di considerare giunta alla sua fine naturale la mia carriera musicale. Ora lo so: mi sentirei un po' destabilizzato, un po' elettrizzato e un po' sollevato”. Un po' di tutto, insomma, come del resto è stata la sua produzione dagli anni 60 a oggi: 53 anni fa usciva Wednesday morning, 3 A.M., album d'esordio non solo del cantautore ma di quello che sarebbe diventato uno dei duo più prolifici dell'intera storia della musica leggera. Sì, perché la carriera di Paul Simon, per un periodo relativamente breve ma straordinariamente intenso, si è intrecciata con quella del compagno di scuola, amico e vicino di casa, Art Garfunkel.
Gli anni di Simon&Garfunkel
I Tom and Jerry, come si chiamavano in origine, iniziarono a cantare già a metà anni 50 ma il successo coincise con l'arrivo del 1964 e del suddetto album nel quale, fra le altre tracce, comparve la versione acustica di The Sound of Silence. E' il primo grande successo di Simon&Garfunkel, un testo di straordinario impatto emotivo e di incredibile attualità che, come disse lo stesso Paul, “practically wrote itself” (“praticamente si era scritta da sola”). Il tono melodico e perfettamente intrecciato delle loro voci, unito alla padronanza della chitarra acustica e alla profonda maturità dei testi, portano il duo a diventare, in breve, una delle icone musicali di quegli anni tanto che, nel 1968, il regista Mike Nichols prese l'album The Graduate per farne la colonna sonora del film che lanciò Dustin Hoffman e contribuì a rendere immortali anche Simon&Garfunkel: “Il laureato”, del quale faceva parte, oltre a The Sound of Silence, anche l'altrettanto famosa Mr Robinson, che varrà al duo la prima posizione nel Billboard200 per ben nove settimane.
Il suono del silenzio
Difficile che, come accaduto sovente anche dopo la sperazione (l'ultima volta nel 2010, a New Orleans), Art torni a cantare con Paul, nonostante l'annuncio del ritiro. Chissà che, in una delle tappe che separano Vancouver (dove comincerà il tour) da Londra, non ci sia spazio per qualche sorpresa. Un ultimo giro insieme, tra parsley, sage, rosemary and thyme. Di sicuro, la decisione di dire basta è stata per Paul Simon un passo duro: “Mi piace fare musica, la mia voce è ancora forte e la mia band è un affiatatissimo gruppo di musicisti di talento. Ma, sfortunatamente, abbiamo perso il nostro primo chitarrista e mio grande amico da 30 anni, Vincent N'guini, che è morto lo scorso dicembre. Sebbene la sua perdita non sia l'unica ragione per cui ho deciso di smettere con i tour, certamente è una delle ragioni”. Le altre in parte le ha rivelate e altre, magari, le rivelerà man mano. O forse le terrà per se, facendo proprio quel “suono del silenzio” che, tradotto in musica, il più delle volte è assai più eloquente di molte parole.