Oggi Gino Paoli compie 85 anni. Cantautore di grande successo ma anche “cronista” dell’Italia dal dopoguerra ad oggi. “Non amo né celebrazioni né mondanità”, dice all’Espresso. “I primi ricordi sono legati alla divisa da balilla che da bambino dovevo indossare a Pegli, dove la mia famiglia si era trasferita – racconta Gino Paoli -. Del fascismo non ho altra memoria. Come dice Paolo Villaggio, la nostra generazione è arrivata troppo tardi per vivere la tragedia della dittatura e troppo presto per essere protagonista del Sessantotto. Ma della guerra mi trascino le stimmate. Mi è rimasta la confidenza con la morte. Avevo appena dieci anni quando per tornare dopo un bombardamento a casa dal paesino dove “eravamo sfollati dovetti attraversare uno spiazzo con centinaia di cadaveri”.
La scuola genovese
Il cantautore di “Senza fine” e “Sapore di sale” è legato indissolubilmente alla città di Genova, pur essendo nato a Monfalcone nel 1934 da padre toscano e madre giuliana. A pochi mesi dalla nascita, ricostruisce l’Agi, si trasferisce a Genova, dove presto inizia ad appassionarsi di musica”. Nel capoluogo ligure, gli anni Sessanta sono un momento particolarmente importante per la scena musicale: oltre a Gino Paoli sono attivi infatti tra gli altri Fabrizio De André, Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Joe Sentieri, Umberto Bindi, i fratelli Gian Piero e Gian Franco Reverberi e Giorgio Calabresi. Si tratta di una serie non omogenea di cantautori che vengono chiamati la “scuola genovese”, a prova del particolare momento musicale di Genova. Gino Paoli, sottolinea l’Agi, si muove in questo contesto dopo aver realizzato i suoi primi 45 giri nel 1959, senza però inizialmente ottenere successo, finché non viene notato dal paroliere Mogol, che decide di sostenerlo facendo da prestanome per i suoi testi. L'autore propone così a Mina il brano “Il cielo in una stanza”: la canzone funziona e diviene un grande successo nel 1961, permettendo così a Gino Paoli di affermarsi nel mondo musicale italiano. Proprio in quell'anno, il cantautore inizia un sodalizio con Ornella Vanoni, cui fu unito anche sentimentalmente, e partecipò per la prima volta a Sanremo con “Un uomo vivo” in coppia con Tony Dallara.
Classici intramontabili
Nel 1962 Gino Paoli intraprende una relazione con l'attrice Stefania Sandrelli, da cui nascerà Amanda Sandrelli, anche lei attrice. Tale relazione fu ritenuta tuttavia scandalosa per l'opinione pubblica: la Sandrelli era infatti minorenne e Gino Paoli era sposato e in attesa di un figlio dalla moglie legittima. Nel frattempo, per il cantautore genovese iniziano anche i problemi con l'alcol, che porterà avanti per diversi anni. Nel 1963 Gino Paoli compone uno dei suoi maggiori successi, “Sapore di sale”, divenuto a tutti gli effetti un classico intramontabile della musica italiana. Tuttavia, il 1963 è anche un anno drammatico per il cantautore genovese, che a causa delle proprie crisi sentimentali tenta il suicidio, sparandosi al cuore. “Da quel momento Paoli vivrà con un proiettile vicino al cuore poiché i medici ne giudicarono troppo rischiosa la rimozione. Queste difficoltà tuttavia influirono sulla carriera musicale di Gino Paoli, che negli anni successivi entrò in una crisi dal punto di vista artistico”, puntualizza l’Agi. I suoi brani per anni ebbero infatti un successo limitato e finirà per cantare in alcuni locali della Liguria, entrando anche in contatto con la droga. “Gli anni Settanta videro un nuovo impegno musicale per Gino Paoli, che passò a una musica più matura, con nuove ricerche musicali basate sul lavoro di altri cantautori e con canzoni scritte in genovese – ricorda l’Agi -.Si afferma, inoltre, anche come editore musicale, acquistando i diritti per le lanciatissime canzoni dei Bee Gees. Gli anni Ottanta rappresentano per Gino Paoli il ritorno al successo di pubblico”.
La battaglia contro la pirateria
Nel 1984 la sua canzone “Una lunga storia d'amore”, originariamente composta come colonna sonora per “Una donna allo specchio”con Stefania Sandrelli, raggiunge il successo delle sue canzoni degli anni Sessanta e riporta il cantautore alla ribalta. Nel 1985 inizia un tour in tutta Italia insieme a Ornella Vanoni che ottiene un notevole successo di pubblico e contribuisce alla partecipazione al festival di Sanremo nel 1989 con “Questa volta no”, brano che però arriva solo al 13° posto. Un nuovo grande successo arriva nel 1991 con la canzone “Quattro amici al bar”, inserita nell'album “Matto come un gatto”: il brano vince anche il Festivalbar. Il ritorno a Sanremo arriva poi nel 2002, con la canzone “Un altro amore”, che ottiene il terzo posto. Gino Paoli è stato anche impegnato in politica, e nel 1987 è stato eletto deputato con il Pci. Dal 2013 al 2015 ha presieduto la Siae combattendo la pirateria e di favorendo il diritto d'autore.