Claudio Baglioni, al secondo Festival consecutivo. Virginia Raffaele, che torna dopo l'exploit del 2016 con Carlo Conti e l'ospitata dello scorso anno. Claudio Bisio, pezzo da novanta dello spettacolo italiano, esordiente assoluto all'Ariston. Questo il trio che terrà le redini del Festival della canzone italiana numero 69, quello dello “Ying e Yang”, come spiegato dal direttore artistico nella conferenza stampa di presentazione, dell'armonia fra gli opposti. Con, ovviamente, la musica al centro. Quella che c'è stata, con successo, lo scorso anno, durante il primo Sanremo del Nuovo millennio riuscito a sfiorare il picco del 2005 in termini di share (52,16% contro 52,79%), a conferma di un crescendo continuo dall'inizio dell'era Conti a oggi. Scelta azzeccata, dunque, quella di lasciar spazio a (molta) musica e (poche) parole, con il capofila Baglioni che ribadisce, anche quest'anno, un mantra che lo ha accompagnato anche durante l'edizione precedente: “Sanremo non è mai stato una trasmissione tv ma un evento trasmesso e una bandiera della tv e deve avere un carattere di sorpresa e straordinarietà”.
La guida
Musica al centro, sì, e Baglioni spiega anche perché: “La musica pop a mio parere racchiude gran parte delle musiche correnti. E' una delle poche musiche in movimento, in continua trasformazione. La lirica, la musica folk, la classica, la sinfonica sono musiche elitarie, che tendono a conservarsi. Quindi quest'anno la scelta è caduta su ventidue proposte che cercano di raccontare il nostro paese musicalè per quello che è, che fotografano e prevedono quello che accadrà”. In effetti, a scorrere il cast si nota il largo spazio concesso agli esordienti e la vasta mescolanza di stili. L'obiettivo, è “portare il festival non esattamente dove tutti ci aspettiamo che arrivi, anche perché poi tradisce nostre precognizioni. E' una manifestazione talmente curiosa e importante che è difficile dominarla, e pure dirottarla”. Ospiti? Sì, per ora solo mostri sacri della musica italiana (Elisa, Giorgia, Bocelli con il figlio). Per gli internazionali c'è tempo: “Io aspetto proposte. L'ospite deve anche lasciare qualcosa”.
La coppia
Azzeccate, lo scorso anno, le scelte di Michelle Hunziker e di Pierfrancesco Favino. Anche quest'anno, Baglioni opta per due co-conduttori sulla scia dei predecessori: compagna d'avventura femminile che ritorna, quello maschile che esordisce. A Sanremo naturalmente, perché di palcoscenici Claudio Bisio ne ha calcati un'infinità, calandosi inoltre con successo anche davanti alla macchina da presa. Un artista completo e abituato a tenere il pallino del gioco ma, e lo ha dimostrato tante volte (da dimostrare, a dire il vero, non ha nulla), anche a fare da spalla senza calare mai di un millimetro nella sua tenuta scenica. Entusiasta lo è, anche perché al suo fianco ci sarà Virginia Raffaele, una coppia che promette tanto: “Avremmo dovuto fare Zelig insieme, ma non è successo. Temevo che fosse un pò arrabbiata, non era vero. Ci siamo conosciuti un giorno a casa sua, era afona: pensate per un uomo una serata con una donna afona, è un sogno”. Non da meno l'entusiasmo della comica romana: “Lo stimo da sempre, ero piccola e lui già lavorava… E' un mostro. La cosa positiva è che quest'anno devo imparare un nome solo, Claudio”.