All’età di 84 anni, a Milano, è morto Antonino Pullia, il fisico sperimentale, vincitore del prestigioso Premio Enrico Fermi per aver scoperto delle “correnti deboli neutre”. L’annuncio della scomparsa “con profondissimo dolore” è stato dato oggi dalla famiglia, la moglie Paola e i figli Giovanna, Alberto e Marco. Anche l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), di cui è stato a lungo ricercatore, ha espresso cordoglio per la scomparsa dell’illustre scienziato.
La sua vita
Nato a Castiglione d’Adda (Lodi) il 1 maggio 1935, Pullia si è laureato all’Università di Milano nel 1959 ed è stato allievo di Giuseppe Occhialini. É stato uno dei padri fondatori del Dipartimento di Fisica dell’Università di Milano Bicocca, di cui è stato professore di fisica sperimentale e poi direttore. Nei primi anni ’60 ha iniziato a occuparsi delle interazioni deboli delle particelle elementari studiandole con le camere a bolle. Con questo tipo di rivelatori ha scoperto, con la collaborazione della gigantesca camera a bolle utilizzata al Cern ‘Gargamelle’, le “correnti deboli neutre”. Per questo risultato nel 2011 gli è stato conferito il Premio Enrico Fermi della Sif – Società Italiana di Fisica.
Tutto ruotava intorno alla fisica
Il suo interesse e amore per la fisica delle particelle ha portato Pullia, negli anni successivi, a occuparsi di numerose ricerche sperimentali: dallo studio del decadimento doppio-beta, al decadimento del protone, agli esperimenti al Cern Delphi (scattering elettrone-positrone) e Cms (scattering protone-protone), esperimento che ha contribuito alla scoperta del bosone di Higgs. Nell’ultimo periodo la sua inarrestabile curiosità scientifica lo aveva condotto a occuparsi della ricerca di materia oscura con l’esperimento Moscab ai Lngs – Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Infn.