Terza notte di violenze e saccheggi a Minneapolis, in Minnesota – con un morto e diversi feriti – dopo l’uccisione di George Floyd da parte della polizia. Le proteste si sono trasformate in un assalto ai negozi e centri commerciali – il proprietario di un banco di pegni ha ucciso un intruso a colpi di pistola – e il sindaco della città, il democratico Jacob Frey, ha chiesto e ottenuto dal governatore lo schieramento della Guardia nazionale. La polizia ha cercato di arginare i disordini con i lacrimogeni, gli schiumogeni e, riporta il Morning Star di Minneapolis, anche con i proiettili di gomma. Oggi il sindaco Frey tenterà un’altra mediazione.
Usa in fiamme
Ma le proteste dilagano anche in altre città. A New York – ancora in piena emergenza coronavirus – centinaia di persone sono scese in strada a Manhattan per protestare contro la morte di George Floyd ed esprimere la propria rabbia contro la violenza della polizia nei confronti degli afroamericani. Momenti di tensione attorno a City Hall, la sede del municipio, dove c’è stato un lancio di bottiglie e di altri oggetti verso gli agenti. Un manifestante è stato arrestato per possesso di armi, altri per aver gettato in strada i secchi dell’immondizia e aver bloccato la circolazione. Almeno 30 persone sono state arrestate.
Spari a Denver
Proteste anche in molte altre città d’America, scrive Ansa, tra cui Oakland, in California, e Denver, in Colorado, dove i manifestanti hanno bloccato alcune strade. Cortei e sit in anche a Chicago e San Francisco. A Minneapolis alcune auto sono state bruciate ma la situazione sembra più calma rispetto alle due sere precedenti. A Denver, in Colorado, è scattato il lockdown dello State Capitol, l’assemblea statale, dopo che alcuni colpi di arma da fuoco sono stati sparati mentre era in corso una manifestazione per protestare contro la morte di Folyd. La situazione è tesa e molti dimostranti hanno bloccato alcune arterie stradali della città.
Coronavirus: Usa, 1.297 vittime nelle ultime 24 ore
Sono 1.297 le vittime per coronavirus registrate nelle ultime 24 ore negli Stati Uniti, che aggiornano il loro bilancio a 101.573 morti dall’esplosione della pandemia nel Paese. Secondo i dati diffusi dalla Johns Hopkins University i casi di positività al codiv-19 sono 1.720.613, più di ogni altra nazione. Scatta di nuovo l’allarme in California dove si è registrato il più alto numero giornaliero di nuovi casi di contagio, ben 2.617 in 24 ore. Il precedente picco era stato quello del 5 maggio con 2.603 casi. In totale nello Stato sono oltre 101.000, 3.973 le vittime. A New York, focolaio principale del covid-19, ci sono 201mila infetti e 16.400 morti.