Migranti, l’Ue supera il Trattato di Dublino

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Con l’auspicio che sia un “terreno comune” il commissario europeo agli Affari interni, Ylva Johansson, ha parlato ad Atene del nuovo quadro di regole europee sulla gestione dell’immigrazione. Il nuovo documento andrà a sostituire l’accordo di Dublino e sarà pronto subito dopo Pasqua. I Paesi membri “accetteranno” le nuove regole, è stato l’auspicio di Johansson.

Il commissario Ue, Ylva Johansson – Foto © Olvier Hoslet per EPA

Punti di contatto

Oggi più che mai l’Unione Europea sta lavorando febbrilmente per trovare i punti di contatto fra i Paesi membri sulla gestione dell’immigrazione e il diritto d’asilo. Il commissario ha, inoltre, assicurato che saranno valutate le “differenti priorità”. La decisione arriva all’indomani dell’ennesima denuncia dell’emergenza al confine con la Grecia, dove centinaia di migranti provenienti dalla Turchia si approssimano in campi d’accoglienza sovraffollati.

Emergenza umanitaria

Il commissario europeo ha assicurato il lavoro dell’Europa per decongestionare soprattutto le isole dove è tangibile un’emergenza sanitaria. A Moria, per esempio, in tanti sono costretti a trovare ripari di fortuna, c’è una precarietà igienica ed anche le organizzazioni umanitarie denunciano la difficoltà di provvedere agli approvvigionamenti. Il nuovo piano prevede quella che è stata definita da Johansson un’opportunità: “per un periodo di un mese, i migranti potranno accedere a un finanziamento di 2mila euro per reintegrarsi nei loro Paesi d’origine”. Il commissario Ue parla di opportunità che potrà essere colta da 5mila profughi. Ma i numeri parlano di altro. Nell’ultima settimana, sono decine di migliaia i bambini e le famiglie radunate al confine. Spesso tutti loro hanno un accesso limitato a beni e servizi.

I migranti al confine con la Grecia – Foto © AFP

Minori soli

In occasione della visita del commissario, Save the Children non manca di sottolineare un’emergenza nell’emergenza. Su 40mila persone attualmente presenti in Grecia, 4 su 10 sono bambini, che sono bloccati nei campi sovraffollati delle isole greche e vivono in condizioni disumane. L’Organizzazione ha fatto notare i rischi che corrono i minori: pericoli per la loro salute fisica, ma anche mentale. La direttrice di Save the Children Europa, Anita Bay, denuncia: “Siamo fortemente preoccupati per il trattamento riservato ai migranti e ai rifugiati dall’Ue e dalla Grecia. Le notizie di persone – compresi bambini – che vengono rinchiuse ed espulse senza un giusto processo, di violenti respingimenti ai confini e l’uso costante di un linguaggio di tipo militare, mostrano un’Unione europea che ha abbandonato il suo ruolo di portabandiera globale dei diritti umani. Il diritto all’asilo è un diritto fondamentale” ha sottolineato.

Marco Grieco: