“Non c’ĆØ alcuna differenza tra quello che hanno fatto i nazisti e le immagini provenienti dalla frontiera greca”. Usa parole forti il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, commentando il trattamento riservato ai migranti dalle autoritĆ elleniche. Lo stesso Erdogan aveva dichiarato poco tempo prima che laĀ policyĀ di ingresso dei migranti in Europa non sarebbe cambiata se non si fosse arrivati a unĀ nuovo accordo con l’Unione Europea che, nei fatti, avrebbe sostituito il negoziato del 2016.
Un accordo fragile
L’accordo siglato quattro anni fa prevede lo stanziamento diĀ 6 billioni di euro da parte dell’Ue al governo di Ankara per l’accoglienza dei migranti. Da allora, la situazione ĆØ andata aggravandosi, soprattutto dopo l’inasprimento della guerra in Siria. Oggi sono migliaia i migranti ammassati al confine con la Grecia dopo l’annuncio del governo di Ankara che non avrebbe piĆ¹ contenuto i migranti che premevano al confine. Nell’area stretta tra il confine turco e quello siriano, la situazione ĆØĀ molto grave: espulsi da campi profughi sovraffollati, spesso i migranti dormono al gelo e, nella notte, moltiĀ bambini muoiono: una situazione piĆ¹ volte denunciata dalle stesse organizzazioni internazionali.
Situazione al collasso
Un’analoga emergenza sta avvenendo al confine con laĀ Grecia, in particolare nelle isole del Mar Egeo e sulla terraferma. Nelle scorse settimane Atene ha provveduto ad arrestare il flusso migratorio impiegandoĀ forze di polizia lungo i confini: le organizzazioni umanitarie hanno puntato il dito contro un eccessivo uso della forza del governo ellenico verso i migranti attraverso l’utilizzo di gas lacrimogeni e cannoni d’acqua. Atene ha, viceversa, accusato la Turchia di fare questo. In un rimpallo di accuse, hanno perso la vitaĀ 4 migrantiĀ eĀ circa mille sono stati feriti: “Non c’ĆØ differenza fra quello che i Nazisti hanno fatto e le immagini al confine greco – ha tuonato Erdogan -. Per arrestare i migranti, essi [i Greci] sparano gas lacrimogeni ed usano acqua bollente sulle popolazioni innocenti che hanno la sola colpa di voler salvarsi e costruirsi un futuro migliore” ha aggiunto il premier turco. “Questo ĆØ barbaro e privo di senso”.
La replica di Atene
Ad Atene, il portavoce del governo ellenico,Ā Stelios Petsas ha dichiarato che Erdogan “sta cercando costantemente di esacerbare il clima con queste dichiarazioni” aggiungendo che i Greci non hanno nulla a che fare con l’Olocausto: “La Grecia non accetta lezioni suiĀ diritti umaniĀ e sulĀ rispetto delle leggi internazionali dal presidente turco” accusando Ankara di mettere in piedi azioni coordinate: “Noi continuiamo a fare ilĀ nostro lavoro, che ĆØ la protezione dei confini greci ed europei” ha affermato Petsas.