“Sono trascorsi vent’anni dalla scomparsa di Vittorio Gassman, ma il segno che ha inciso nel teatro e nel cinema italiano è tuttora vivo nel ricordo e nella cultura del nostro Paese. Nel giorno della ricorrenza, desidero esprimere vicinanza ai familiari e a quanti lo hanno conosciuto, apprezzato e hanno potuto imparare dal suo talento magistrale – ha dichiarato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dedicando un pensiero al grande Vittorio Gassman morto il 29 giugno del 2000 -. Al teatro e al cinema Gassman ha dedicato la vita, divenendo il ‘mattatore’ per eccellenza. La forza della sua recitazione, frutto di impegno e di studio tenaci, si è unita a una straordinaria ecletticità: ne sono dimostrazione – ricorda il capo dello Stato – i numerosi e indimenticabili personaggi, drammatici o comici, a cui ha dato volto e voce in scena. Viviamo tempi non facili per il teatro, per il cinema, per tutto il mondo dello spettacolo. Ma dell’arte del teatro e del cinema non possiamo fare a meno perché sono parte essenziale della nostra cultura e della nostra civiltà. L’augurio è che il ricordo di una personalità trainante come Gassman possa tradursi, con il contributo delle istituzioni e della società, in una nuova e vivace stagione di crescita per lo spettacolo del nostro Paese”, conclude Mattarella.
Vittorio Gassman riceve il Leone d’oro alla carriera – Venezia 1996 ©repertivhs
La sua vita
Nato a Genova il 1 settembre del 1922 a Genova Gassman è stato uno dei più grandi attori di teatro italiani tanto da aver recitato a fianco di grandi nomi del panorama artistico italiano come Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Nino Manfredi e Marcello Mastroianni. Il padre era tedesco, ma sposò un’italiana originaria di Pisa. Nonostante una famiglia lontana dai riflettori dei palcoscenici, da giovane, dopo aver vissuto alcuni anni Palmi, un piccolo paesino della Calabria, decise di trasferirsi a Roma per terminare gli studi liceali e si iscrisse all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica, nella quale al tempo studiavano anche Paolo Stoppa, Rina Morelli, Adolfo Celi, Luigi Squarzina e, successivamente, Nino Manfredi, Paolo Panelli e Monica Vitti. Eppure non dimenticò mai le sue origini, tanto che citò il paesino anche nel film Il mattatore. In quegli anni, inoltre, si distinse anche come giocatore di pallacanestro, grazie al suo fisico atletico, ed entrò a far parte della nazionale universitaria.
Gigi Proietti imita Vittorio Gassman nella lettura di Dante (Blitz 1982) ®Gigi Proietti Fans
La scalata verso il successo del mattatore
La carriera spiccò il volo nel dopoguerra quando assieme ad Ernesto Calindri e Tino Carraro, debutta a Roma con alcuni classici della commedia borghese, riscuotendo un enorme successo. Successivamente, si unì alla compagnia di Luchino Visconti, interpretando ruoli classici delle opere di Shakespeare, che consolidarono la sua fama a livello nazionale. Passò dall’essere un famoso attore di teatro ad un personaggio pubblico televisivo quando nel 1959 fu chiamato a condurre Il Mattatore. A quel punto l’apprezzamento del pubblico crebbe così a dismisura da soprannominarlo proprio “Il mattatore”.
Un improvviso attacco caridiaco
Il 29 giugno del 2000 morì a 78 anni nella sua casa romana, a causa di un attacco cardiaco nel sonno. Fu cremato e le sue ceneri riposano nella tomba della famiglia della moglie nel cimitero del Verano.
I figli di Vittorio Gassman
Vittorio Gassman si è sempre dimostrato un padre affettuoso soprattutto affiancando spesso i suoi due figli figli, Alessandro e Jacopo, che intrapresero rispettivamente la carriera di attore e regista, oggi anche loro due colonne portanti del cinema e della commedia italiana. Non mancarono però le donne nella vita di Vittorio. Paola e Vittoria furono le due figlie femmine che seguirono anche loro le orme del padre. Paola oggi è un’attrice, mentre Vittoria lavora sempre nell’ambito cinematografico. Insomma anche nel suo ruolo di padre, il grande Gassman ha avuto la bravura di sapere trasmette una grande passione per il meraviglioso mondo del cinema.