Circa cinquanta cabine di legno distrutte e finite in mare. Quasi il 30% delle porte delle cabine di fronte alla spiaggia danneggiate, divelte varie strutture. Sfondati anche gli uffici davanti alla terrazza solarium, divelte le panchine in acciaio davanti ai bagni Pancaldi. Così, col maltempo, un vento di libeccio e onde di 5 metri hanno sferzato nelle ore scorse il lungomare di Livorno, imponendo ieri la chiusura al traffico dei viali a mare. Ha lasciato una desolante scia di devastazione sui Bagni Pancaldi, uno degli storici stabilimenti balneari della città accanto alla Terrazza Mascagni.
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“Mai visti danni del genere, nemmeno dalla mareggiata del ’77 – dice incredulo Giorgio Bonaventura, decano dei balneari livornesi e proprietario dello stabilimento Pancaldi Acquaviva -. Ancora non possiamo quantificare con precisione i danni perché ancora parte dello stabilimento è sotto l’acqua, ma siamo nell’ordine dei 3-400mila euro. Una stagione che è cominciata lacrime e sangue, che non pensavamo finisse ancora peggio. Non ci resta che bisogna rimboccarsi le maniche e ripartire. È venuto a trovarci anche il sindaco Luca Salvetti e ci ha detto che per quanto è nelle sue possibilità cercherà di darci una mano a ripartire”.