Il volontariato, da sempre, rappresenta una componente primaria in tutte quelle attività con spiccata valenza sociale, delle quali, l’Italia, ha sempre più bisogno. Inoltre, nel frangente storico che stiamo vivendo, sempre più connotato da momenti di forte crisi sociale ed economica, la vulnerabilità e l’ampiezza delle categorie sociali più fragili si sta ampliando in misura sempre maggiore, l’azione volontaria, con il suo grande spirito solidaristico, cerca di lenire e mitigare le sofferenze attraverso una fraternità concreta tesa a colmare il divario sociale. Questi motivi hanno fatto sì che, da quasi quarant’anni, ad ogni latitudine del mondo, si celebri la Giornata mondiale del Volontariato, istituita nel 1985 dalle Nazioni Unite, con l’obiettivo di riconoscere l’impegno di tutti coloro che dedicano la propria vita al prossimo in difficoltà.
In particolare, il tema di questa giornata, si focalizza sulla valorizzazione delle azioni concrete messe in campo da volontarie e volontari in tutto il mondo, che permettono a individui e comunità di compartecipare attivamente al proprio sviluppo, all’insegna della prossimità ai più deboli in questo delicato momento in cui, purtroppo, si stanno stagliando all’orizzonte diversi eventi traumatici, come ad esempio il cambiamento climatico, i conflitti e le ingiustizie sociali che sembrano difficilmente superabili.
Alla luce di ciò, donare il proprio tempo in forma totalmente gratuita e disinteressata, assume una valenza ancora più grande e irrinunciabile, ovvero quello della persona al servizio della persona, senza alcun interesse ulteriore. Così facendo, l’umanità intera, potrà volgere lo sguardo verso un futuro prospero e libero da ingiustizie sociali e marginalità. Vorrei quindi che, attraverso la giornata che stiamo vivendo, venga lanciato un messaggio di gratitudine a tutti quei volontari che, aprendo il loro cuore al prossino, contribuiscono a rendere tutta l’umanità un posto migliore e più attento alle fragilità.