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Le mille vite di un burattino. Così Pinocchio conquista l’Oriente

La versione taiwanese del personaggio di Carlo Collodi è identica a quella Bompiani

Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi, a quasi un secolo e mezzo dalla loro prima pubblicazione, continuano a parlare a lettori di tutte le generazioni. La trama di questo grande classico della letteratura italiana è universalmente nota. Per avere qualcuno che gli faccia compagnia, il falegname Geppetto costruisce un burattino e lo chiama Pinocchio. Se solo potesse trasformarsi in un bambino vero, pensa quella sera Geppetto prima di addormentarsi. Ed ecco che la Fata dai capelli turchini decide di esaudire il suo desiderio e con la sua bacchetta magica dà vita al burattino. Ora Pinocchio può parlare e, se si comporterà bene, un giorno diventerà un bambino vero. Ed è il Grillo parlante a consigliarlo nel modo migliore. Le raccomandazioni del grillo, però, non bastano a fermare Pinocchio dal combinare marachelle. Le avventure di Pinocchio rimane uno dei capisaldi della letteratura classica per ragazzi, un inno alla fantasia. Ora il Pinocchio di Collodi illustrato da Lorenzo Mattotti affascina Taiwan. Alla Taipei International Book Exibition, che si è conclusa il 9 febbraio, si è potuta ammirare l’edizione taiwanese di Locus Publishing che il grande artista, illustratore e fumettista è venuto a presentare nell’anno in cui l’Italia è Ospite d’Onore della Fiera. “Ho fatto tante versioni di Pinocchio. È come se fosse un laboratorio. La prima è del ’92, uscita per Rizzoli, ed è classica, con illustrazioni a colori. Poi c’è quella dei Millenni Einaudi più per gli adulti in cui ho aggiunto tanti disegni in bianco e nero. È seguita una terza versione in Francia che riprende la versione di Einaudi. L’ultima è quella di Bompiani in cui ci sono anche immagini del cartone animato di Enzo D’Alò a cui ho lavorato. Questo Pinocchio mi ha continuato a seguire per almeno venti anni. La versione taiwanese è identica a quella Bompiani” racconta all’Ansa Mattotti alla sua prima volta a Taiwan.

Pinocchio
Foto di tingyaoh da Pixabay

Pinocchio nell’arte

Artista poliedrico, tra i fondatori del collettivo Valvoline, Lorenzo Mattotti ha un suo posto di rilievo anche in Oriente. Oltre a Pinocchio, l’editore Rex How ha pubblicato la versione illustrata della Divina Commedia di Dante Alighieri con le immagini che Mattotti iha fatto per l’Inferno insieme ad alcuni schizzi e Hansel & Gretel con le sue illustrazioni in bianco e nero. Di recente è uscito a Taiwan anche Colors of you in cui l’editore Rex How ha messo insieme due serie di disegni dedicate all’amore. “Una è Nell’acqua, l’altra Le stanze. Sono due serie quasi gemelle. In Le stanze troviamo una coppia di ragazzi in un letto nel periodo dell’esplorazione dell’altro, nel momento dell’innamoramento. C’è un erotismo ma tutto sottinteso. Nell’acqua è molto più panteista, più aperta. Ci sono un uomo e una donna nudi, nel mare, nel paesaggio, è come se fosse un weekend di un grande amore che poi si dissolve. C’è anche il rapporto con la natura. Spesso nei miei lavori prendo un tema e poi faccio tutte le variazioni”. Ha qualche autore di riferimento asiatico? “Non tantissimi. Forse una maniera di affrontare il disegno. Sono molto affascinato dal disegno diretto, dal pennello, dal fatto di improvvisare, di non fare schizzi, dalla gestualità. L’idea che il disegno viene fuori dall’interno, in maniera naturale mi interessa tantissimo. Si può disegnare in tanti modi, usando tante parti del cervello e del cuore. Si può disegnare progettando, organizzando ma anche guardandosi dentro come un esercizio di concentrazione e meditazione”. Prosegue l’artista: “Spesso si dice sono disegni automatici, il metodo usato dai surrealisti per cui non devi pensare, ma quelli sono i disegnini che ti vengono quando parli al telefono“. Cosa pensa del successo dei manga, dei fumetti e graphic novel? Quello dei manga è un linguaggio, una idea di concepire il fumetto completamente diversa rispetto all’Europa”.

Pinocchio
Foto © Pixabay

Il bisogno di raccontare

Il fumetto ha allargato il suo territorio enormemente dagli ultimi 20 anni. Prima lo si considerava quasi un genere, noi ci siamo sempre battuti perché fosse considerato un linguaggio che poteva toccare tutti i temi e i soggetti possibili della narrazione e lo ha conquistato questo spazio. Una cosa interessante, secondo Mattotti è “che i ragazzini, come una volta era per la musica o la scrittura, cominciano a sentire il bisogno di raccontare le proprie esperienze con questo linguaggio. Incomincia adesso a entrare in maniera naturale nei bambini la possibilità e l’idea di poter raccontare le proprie storie in forma di fumetto”. Cose nuove da fare ce ne sono sempre tante per Mattotti che ora sta lavorando per Sellerio alle copertine di una serie di dodici titoli di Andrea Camilleri per il centenario della nascita. “Camilleri mi ha prestato la voce per un personaggio del film d’animazione ‘La famosa invasione degli orsi in Sicilia’ presentato al Festival di Cannes 2019 nella selezione ‘Un certain regard’. È stato un miracolo, l’ultima cosa che ha fatto. Ho sempre la sensazione di essere in debito con Andrea. Le copertine piano piano le sto facendo. I primi titoli sono La forma dell’acqua e La rivoluzione della luna. Non ci sarà più il classico blu Sellerio, varieranno i colori di fondo con sempre una immagine centrale. Ho buttato giù gli schizzi, ne uscirà una al mese. Ho fatto anche il simbolino per il centenario che utilizzerà anche la Fondazione Camilleri. Poi farò il nuovo manifesto del Festival di Venezia che realizzo da sei anni” racconta Mattotti, classe 1954, con la sua voce calma e sempre il sorriso che alla Fiera del Libro di Taipei è atteso a più di un incontro in cui parlerà anche del suo percorso artistico esploso con Fuochi nel 1991. Nel 2024 ha realizzato l’illustrazione guida per l’Italia Ospite d’Onore alla Buchmesse di Francoforte.

Pinocchio
Foto di chandella0122 da Pixabay

Verso Oriente

Artista italiana di fama internazionale, Rosa Mundi, il 30 gennaio 2025, ha portato a Osaka, in Giappone, Umanità in viaggio, corpus di opere dal forte impatto filosofico e concettuale che – esplorando il rapporto tra uomo, cosmo e tempo – ha segnato un momento significativo nel suo cammino creativo in estremo Oriente. L’installazione, concepita per un solo giorno, ha coinvolto il pubblico giapponese con un viaggio tridimensionale nella storia dell’umanità, trasformando la materia in simbolo attraverso sette valigie evocative. Organizzata dal Consolato italiano con il Console Marco Prencipe e curata da Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, all’interno del prestigioso Conrad Osaka,Umanità in viaggio è, infatti, un viaggio tridimensionale nella storia dell’umanità. Un percorso attraverso la materia, il tempo e le culture, dove ogni opera racconta la trasformazione della sostanza in simbolo, nobilitando materiali come il marmo, reso dall’artista mobile e fluido, plastiche marine e vetri riciclati. Situato nel cuore pulsante di Nakanoshima, epicentro culturale ed economico della città, il Conrad Osaka – noto in tutto il paese per aver ospitato artisti del calibro di Boccioni e Raffaello – è tornato così per un giorno ad accogliere l’arte italiana con l’installazione di un’artista contemporanea italiana che ha già in passato rappresentato l’Italia in numerose Biennali internazionali che, oltre a raccontare il percorso millenario dell’uomo attraverso sette valigie simboliche, ha affrontato le tappe fondamentali dell’evoluzione umana in una rappresentazione celebrativa delle eccellenze del nostro paese. Vitruvio, Leonardo da Vinci, Alessandro Volta, Antonio Meucci, Guglielmo Marconi, Carlo Collodi. Facendosi simbolo del bagaglio culturale e storico dell’uomo, le sette valigie sono un viaggio nella storia dell’umanità e del genio italiano.

Pinocchio
Foto da Unsplash

Pinocchio 2000

Ominide è una valigia in marmo nero con fossili che celebra l’armonia originaria dell’uomo con l’universo. Homo Sapiens è la rappresentazione dell’uomo che scopre il fuoco e dà avvio alla sua necessaria relazione con la tecnologia. Homo Vitruviano è un omaggio a Leonardo da Vinci, al Rinascimento e all’umanesimo italiano, dove il corpo umano era ancora la misura dell’universo. Homo Gutenberg è il racconto della rivoluzione della stampa che ha democratizzato il sapere, celebrando Venezia come capitale editoriale. Homo Electricus è dedicata alla scoperta dell’elettricità e alle sue applicazioni, da Alessandro Volta in poi. Homo Ubiquity rappresenta una riflessione sull’era delle telecomunicazioni, da Meucci a Marconi, con uno sguardo alle eccellenze italiane nel campo dell’innovazione. Homo Digital racchiude il racconto della moltiplicazione dell’identità umana nell’era del cyberspazio e dell’intelligenza artificiale. Pinocchio 2000: A.I. reinterpreta l’emblematico burattino di Collodi come simbolo dell’intelligenza artificiale, dove la lotta tra la verità e la menzogna si trasforma nell’era delle macchine, con un design bifronte e dettagli matematici ispirati al teorema di Bayes. Al centro della ricerca artistica di Rosa Mundi c’è anche un profondo rispetto per l’ambiente e una visione sostenibile della creazione artistica. Nelle sue mani, ogni materiale diventa simbolo di rigenerazione, rendendo il rifiuto parte integrante della narrazione artistica. E offrendo un messaggio potente sulla metamorfosi e la resilienza. Tutti i materiali utilizzati per le sue opere, infatti, sono riciclati: il vetro e la plastica provengono dal recupero di rifiuti marini, il legno è ricavato da elementi storici come antiche botti di vino del Cinquecento. Così come anche il ferro, un tempo utilizzato per cingerle, viene reimmesso in un nuovo e virtuoso ciclo di vita.

Foto da Unsplash

Simboli collettivi

La tempera, invece, è ricavata da pigmenti naturali estratti dalle piante del giardino veneziano dell’artista, un ulteriore omaggio alla connessione con la natura, la sostenibilità e il suo territorio. “E’ una grande emozione – dichiara l’artista Rosa Mundi – vedere partire sette delle mie valigie da Venezia ad Osaka. Le opere esposte sono un viaggio nella storia dell’uomo ma anche un elogio del genio italiano di tutti i tempi nel campo scientifico, artistico e letterario. Spero di contribuire in piccola parte alla divulgazione della storia della nostra incredibile e meravigliosa Italia narrando al pubblico giapponese alcuni momenti particolarmente cruciali della nostra storia tra le fibre e le trasparenze delle mie opere“. ”Esprimendo il rapporto tra arte e scienza/tecnologia, la riflessione artistica che opera Rosa Mundi in Umanità in Viaggio diventa un viaggio non solo nel tempo ma nella storia della creatività italiana. Agli effetti personali che in genere le valigie custodiscono, si sostituiscono i simboli collettivi della civiltà universale e del senso del viaggio. Dalla missione diplomatica tra i paesi e la relativa valigia diplomatica, a protezione delle garanzie di libertà, segretezza e sicurezza delle comunicazioni, al malinconico esilio degli italiani che emigravano all’estero nella speranza di arrivare in una Terra promessa, un posto migliore di quello che lasciavano”, commenta il curatore, Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona.

Giappone
Foto di Roméo A. su Unsplash

Installazioni

“Sono fiero di ospitare un’artista italiana dal respiro internazionale come Rosa Mundi. La sua installazione porta un tocco del nostro Paese e della nostra arte contemporanea in un contesto prestigioso come il Conrad Osaka, che ha già accolto grandi maestri della storia dell’arte. Con il suo lavoro, Rosa Mundi intreccia memoria e innovazione, offrendo al pubblico giapponese un viaggio attraverso il tempo e il genio italiano. La sua ricerca artistica, che coniuga arte, filosofia e scienza, rappresenta un ponte ideale tra le nostre culture, sottolineando ancora una volta il ruolo dell’Italia nel panorama artistico globale” aggiunge il console Marco Prencipe. Protagonista di esposizioni internazionali, tra cui la Biennale di Venezia, Helsinki, Durazzo, Dakar e Cipro, dove ha ricevuto un award prestigioso nel 2023 e presente in collezioni pubbliche e private di spicco, come la Moleskine Foundation, la Fondation Leopold Senghor e il Museo di Arte Contemporanea della Regione Sicilia, la Fondazione Orestiadi, Rosa Mundi, pseudonimo di Chiara Modìca Donà dalle Rose, è un’artista multidisciplinare e filantropa. È fondatrice del movimento del neo-spazialismo che si immerge nell’infinitamente piccolo, una sorta di ”non spazio”, fuori dal tempo tra arte, filosofia e scienza. È anche fondatrice della Bias, la prima ed unica biennale al mondo in cui gli artisti sono divisi per spiritualità e non nazionalità, riprendendo i canoni di Kandinsky.

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