“A causa dell’emergenza coronavirus, 130 poliziotti sono finiti in quarantena a casa e 14 sono negli alloggi collettivi di servizio – denuncia Tonino Guglielmi, segretario provinciale del Sapsindacalista – . Inoltre appare davvero poco opportuno che finora la consegna dei pasti sia avvenuta solo grazie alla buona volontà dei colleghi”, che tra l’altro “hanno dovuto provvedere al pagamento degli stessi pasti, in quanto nulla è stato stabilito in merito per chi si trova in questa spiacevole situazione”. Come se non bastasse, inoltre, attacca Guglielmi, “sembrerebbe che nei giorni festivi, quando la presenza di personale è minore rispetto al numero abituale, nessuno si sia preoccupato di recapitare il pasto ai colleghi costretti a rimanere in camera e che quindi ne sono rimasti sprovvisti”.
Occorre un servizio ad hoc per consegnargli i pasti
“Una situazione incresciosa e lesiva della dignità di chi si trova in prima linea e che, nel momento del bisogno, si trova abbandonato a se stesso” ha dichiarato l’esponente del Sap. Per Guglielmi, quindi, sarebbe “opportuno prevedere un servizio specifico che assicuri la consegna dei pasti ai colleghi in isolamento negli alloggi di servizio, ma soprattutto bisogna assicurare che i pasti risultino a carico dell’amministrazione”.