Nuove tensioni tra le due Coree. La Corea del Nord ha fatto esplodere l’ufficio di collegamento di Kaesong, la città al confine con la Corea del Sud. Nei giorni scorsi Pyongyang aveva minacciato di far saltare l’edificio dichiarando di volere invadere con l’esercito la zona demilitarizzata al confine.
L’avvertimento
Kim Yo Yong, sorella del leader nordcoreano, aveva annunciato nei giorni scorsi: “Esercitando il potere conferitomi dal leader supremo, dal partito e dallo Stato, ho detto al dipartimento responsabile dei rapporti con il nemico di portare avanti la prossima azione, con decisione. Il diritto di agire contro il nemico è stato dato allo stato maggiore del nostro esercito”. E ipotizzava un piano per distruggere quello che aveva definito “l’inutile ufficio di collegamento tra Nord e Sud (nella città nordcoreana di Kaesong, vicino al confine), che presto potrebbe finire in macerie”.
L’esplosione
Oggi il leader nordcoreano Kim Jong-un ha mantenuto la promessa colpendo la zona di confine. A dare la notizia è stato il Ministero dell’Unificazione sudcoreano, spiegando che l’edificio è stato distrutto alle 14.49 locali. Le immagini diffuse dall’agenzia di stampa Yonhap hanno mostrato fumo proveniente da quello che sembrava essere un complesso di edifici mentre l’esplosione è stata udita anche a chilometri di distanza. L’ufficio era stato aperto nel 2018 per consentire alle due Coree di comunicare ed era stato chiuso lo scorso gennaio a causa dell’emergenza coronavirus. L’esplosione è il segnale del desiderio di Pyongyang di rompere i rapporti diplomatici con Seul. La Bbc evidenzia inoltre che le due Coree “sono tecnicamente ancora in guerra perché non è stato raggiunto un accordo di pace alla fine della Guerra di Corea nel 1953“.