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Zingaretti criticato per un tweet su Battisti

Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio e candidato favorito alla guida del Partito Democratico, finisce nel ciclone delle polemiche per un tweet scritto sulla vicenda dell'arresto, in Bolivia, dell'ex terrorista rosso Cesare Battisti. Secondo Zingaretti, “Battisti era un criminale ed è un bene che sia stato arrestato. Chiedo al ministro Salvini di avere un atteggiamento di rigore, sempre, anche quando dei giornalisti vengono picchiati quando vanno ad assistere a una manifestazione“.

La reazione di Storace

Sulla vicenda, oltre a tanti utenti dei social, è intervenuto Francesco Storace, predecessore di Zingaretti alla presidenza della Regione Lazio, il quale ritiene simili affermazioni “gravissime”. “Cioè, per il presidente della regione Lazio – ovvero una delle cariche istituzionali della Repubblica – ammazzare è la stessa cosa che spintonare“, si chiede Storace sul proprio sito. Il riferimento, verosimilmente, è alla denuncia da parte di due giornalisti de L'Espresso di essere stati aggrediti da militanti di destra al cimitero Verano di Roma, dove si stava tenendo una commemorazione in occasione dei 41 anni dalla strage di Acca Larentia, dove persero la vita tre giovani del Movimento Sociale Italiano (Msi). “Mi piacerebbe chiedergli se lo pensa davvero – prosegue Storace -. Perché se così è, la sua ascesa alla segreteria del Pd rischia di farci precipitare in un girone infernale: gli anni più bui della Nazione li abbiamo già vissuti quando quelli come Cesare Battisti scorrazzavano e sparavano nel nome del comunismo”. E ancora: “Dal governatore di una regione fondamentale per l’Italia ci aspettiamo serietà riguardo all’arresto di un criminale, di un terrorista comunista, che si è macchiato di sangue e da decenni si sottraeva alla giustizia”.

Il comunista: “Amnistia per Battisti”

Intanto in queste ore si registrano polemiche in rete per l'uscita di Marco Ferrando, portavoce nazionale del Partito Comunista dei Lavoratori. “Per fatti di 30 anni fa, la soluzione logica dovrebbe essere l'amnistia per Cesare Battisti”. Subito dopo l'arresto in Bolivia dell'ex terrorista, Ferrando all'AdnKronos aveva dichiarato: “Da parte del governo c'è il tentativo di sfruttare questa cosa come occasione propagandistica. Noi siamo sempre stati ferocemente contrari, da un punto di vista anticapitalistico e rivoluzionario, a ogni teoria e pratica del terrorismo, che porta acqua alle classi dominanti e disorienta la classe operaia”. Secondo l'esponente comunista, “la soluzione logica dovrebbe essere l'amnistia. Nessun elemento di enfasi, di gioia o di solidarietà verso un governo reazionario come quello di Salvini e Di Maio”, ha continuato il portavoce del Pcl dicendosi “contrario all'estradizione di Battisti. Noi non abbiamo nulla a che spartire con la collaborazione tra un governo ultra-reazionario come quello di Bolsonaro e quello di Salvini. Entrambi vogliono esibire Battisti come trofeo“.

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