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WEIDMANN BACCHETTA L’ITALIA: “REGOLE DI STABILITA’ VIOLATE TROPPO SPESSO”

ā€œCarota e bastoneā€ all’Italia dal presidente della Banca centrale tedesca, Jens Weidmann. Il presidente della Bundesbank, in un discorso presso l’ambasciata tedesca a Roma, ha elogiato l’Italia per il Jobs Act e le misure per salvare le banche in sofferenza, ma ha criticato l’alto indebitamento ed espresso il suo dissenso rispetto al ministro dell’Economia, Padoan, sulla condivisione dei rischi.

Nel quadro attuale l’orientamento espansivo della politica monetaria della Bce ā€œĆØ piĆ¹ che appropriatoā€, ha detto Weidmann leggendo le 30 pagine del discorso. Tuttavia ā€œnon ĆØ stata sfruttata la possibilitĆ  di ridurre velocemente i deficit strutturali creata dalla politica monetaria molto accomodante della Bceā€. E questo ā€œpotrebbe diventare un problema per la sostenibilitĆ  del debito, nel momento in cui il Consiglio della Bce dovesse intraprendere una politica monetaria piĆ¹ restrittiva per adempiere al suo mandato di garante della stabilitĆ  dei prezziā€.

Poi la bacchettata allā€™Italia: ā€œDa quando esiste l’Unione monetaria, le regole del patto di stabilitĆ  e crescita sono state violate da alcuni Stati, fra i quali anche l’Italia, piĆ¹ spesso di quanto siano state osservateā€, ha rilevato il presidente della Bundesbank. E ā€œanche la Germania, nel biennio 2003/2004, ha contribuito a indebolire la forza vincolante delle regoleā€.

Poi Weidmann ha attaccato la Commissione europea, che ā€œtende continuamente a scendere a compromessi a danno del rispetto del bilancioā€ mediando interessi politici. I compiti della Commissione, ha detto, andrebbero dati a ā€œuna autoritĆ  fiscale europeaā€ dando cosƬ ā€œuna soluzione a questo problemaā€. Weidmann ha ricordato che ā€œse si ha timore della rinuncia alla sovranitĆ  nazionale, il rafforzamento del quadro esistente rimane l’unica alternativa per rendere l’Unione monetaria piĆ¹ stabileā€.

ā€œIn Europa sono importanti le riforme come il Jobs Act italiano, che abbattono le barriere alle assunzioni, al fine di creare nuovi posti di lavoroā€, ha poi detto Weidmann. ā€œCon il nuovo strumento rappresentato dal Fondo nazionale di risoluzione creato per assorbire i crediti in sofferenza, anche l’Italia ha intrapreso la giusta stradaā€. Poi ha puntualizzato di dissentire dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan: ā€œQuesto ĆØ un punto sul quale ad esempio Pier Carlo Padoan ed io siamo di opinione diversa. Egli ritiene che ā€˜la condivisione dei rischi e delle responsabilitĆ  rappresentino forti incentivi a rispettare le regole e a prevenire comportamenti opportunistici’. Su questo punto io non sarei tanto ottimistaā€, ha detto Weidmann.

Il presidente della Bundesbank ha aggiunto che una ā€œunione fiscale europea sarebbe il passo piĆ¹ grande nel processo di integrazione dall’introduzione dell’euro a oggiā€, ma ā€œsenza ampie modifiche ai Trattati europei e ai referendum negli Stati membri ciĆ² non sarebbe raggiungibile. CiĆ² vale sia per un ministero delle finanze comune per l’area dell’euro dotato del proprio budget, sia per un sistema che permetta interventi regolamentati nei bilanci nazionali: a mio avviso si tratta di ostacoli enormi, al momento non vedo la volontĆ  di superare questi limiti, nĆ© in Italia, nĆ© in Germania, nĆ© in altri Paesiā€ ha concluso Weidmann.

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